Al cinema Pierrot di Ponticelli sarà proiettato il docufilm Non può essere sempre estate (foto)  di Margherita Panizon e Sabrina Iannucci. Lunedì 23 aprile, alle 17, nell’ambito della rassegna Vivere la periferia: teatro, cinema ed educazione. Il film è sviluppato nel progetto FilmaP – Atelier di cinema del reale di Ponticelli e prodotto da Arci Movie e Parallelo 41 produzioni (che ha coprodotto anche il film Malamènti, appena vincitore anche del Premio Corti del futuro Nastri d’Argento)in collaborazione con la Fondazione Eduardo De Filippo.
Racconta i Maestri di Strada, Nicola Laieta, Giuseppe di Somma e Mena Carillo alle prese con gli adolescenti e i giovani educatori della città di Napoli e delle sue periferie nel  laboratorio di Teatro Educazione, sviluppato all’interno del Progetto E-Vai dell’Associazione Maestri di Strada Onlus, con gli educ-attori dell’Associazione Trerrote.
Le associazioni Arci Movie e Maestri di Strada Onlus, da molti anni impegnate sui nostri territori per lo sviluppo educativo, sociale e culturale sono state accomunate da una esperienza particolare e interessante: un laboratorio teatrale con i giovani a san Giovanni a Teduccio si è fuso con il lavoro di documentazione cinematografica dell’Atelier di cinema del reale di Ponticelli.
E’ la storia di Chiara Stella, Domenico e Alessio: hanno 15 anni e tutti i lunedì vanno a fare le prove di teatro al Centro Asterix, uno spazio ricreativo con dentro un piccolo teatro che si trova a San Giovanni a Teduccio, quartiere della periferia Est di Napoli. I tre vengono d Ponticelli, Barra e dalla stessa San Giovanni.
Devono prepararsi a mettere in scena Vincenzo De Pretore, una commedia di Eduardo De Filippo. Nicola, il regista dello spettacolo, ha proposto loro questo testo perché rispecchia le condizioni di vita di alcuni ragazzi e rappresenta delle possibili realtà con le quali si confrontano quotidianamente.
Spiegano le registe:  «Volevamo raccontare un momento specifico della vita di ogni essere umano: l’adolescenza, in questo caso in un contesto limite come quello della periferia di Napoli, cercando però di dare a questa fase uno sguardo positivo, volto al futuro, alla necessità e al diritto di essere felici. Quello a cui assistiamo sono le vite dei ragazzi, i loro dubbi, le loro gioie e le loro insicurezze. Il film ricerca l’ansia e la premura di una generazione cresciuta in un altro modo e in un altro mondo: quella degli educatori, nello specifico di Nicola, pronto a rincorrere e a ricercare un modo per andare incontro ai ragazzi che si danno per persi, o per trovare il metodo adeguato per capirli e farli crescere».
Classe 1989, Sabrina e Margherita sono anche videomaker. Hanno lavorato entrambe per due case di produzione cinematografica a Parigi. Sabrina a La Luna Productions e Margherita a LesFilms D’Ici. Hanno frequentato l’Atelier napoletano del Cinema del Reale di FILMaP e tenuto insieme un laboratorio di cinema documentario nel carcere di massima sicurezza di Viterbo, per cinque detenuti e cinque studenti universitari. Da questa esperienza nasce il film documentario La Vasca del Capitone – Appunti sul carcere (Ita, 2017 – 52’), girato durante lo stesso laboratorio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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