A partire dal 12 giugno il Pompeilab diventa Teatrolab, uno spazio scenico aperto ai linguaggi del teatro contemporaneo. La proposta è allettante: in cartellone cinque spettacoli di qualit , con una particolare attenzione alla tradizione napoletana. Il filo conduttore è l’individuo, in tutte le sue sfaccettature, preso nella sua emotivit , in una quotidianit  disarmante. L’uomo che trasgredisce, che oltrepassa la decenza, stretto nella morsa del sociale, un corpo-relitto allo sbando, costretto a recitare un ruolo e ad essere il doppio di se stesso.

Come spiega Massimo Rosa, organizzatore dell’evento, “l’occasione nasce per creare collettivit  e spettacolo, qui, in un posto dove non ci sono teatri adeguati per il pubblico, oltre quelli storici che non sono utilizzati. Attraverso una spesa di 30 euro diamo la possibilit  di creare 5 ingressi per il pubblico, che vogliono assistere a serate di arte e di divertimento usufruendo dei 154 posti messi a disposizione, spero però che riusciremo ad utilizzare anche altri spazi, per poter contenere ancora più gente, se gli spettacoli proposti, possano essere apprezzati”.

Si parte domani, 12 giugno, con Gea Martire che presenta "Della Storia di G.G.", tratta da un’opera di Maria Grazia Rispoli. Protagonista è una donna, che torna nel suo paesino d’origine, in Campania, a causa della morte del padre. Al dolore si aggiunge un altro stato d’animo, la passione (…). Che fare? Come dissimulare un sentimento cos forte? Il 26 Giugno è, invece, il turno di Marco Manchisi che porta in scena "Processo a Pulcinella", un coinvolgente spettacolo su un Pulcinella atipico, in maschera bianca, vittima di un giudice che lo arresta e lo sottopone ad un improbabile processo. Un racconto ellittico, surreale, tipico della maschera napoletana ma che mette in evidenza un uomo malinconico, alla ricerca di un espediente per continuare a sopravvivere.

Ma il vero e proprio fiore all’occhiello del cartellone è Antonio Rezza, che presenta il 17 luglio "Io", uno dei migliori lavori del performer romano, che ha fatto conoscere il suo teatro a un pubblico più vasto. Non c’è storia ,ma tanti personaggi interpretati unicamente dal corpo di Rezza, dal suo volto plastico che irrompe sulla scena, riempie fessure, esprime malessere. L’attore utilizza un cinismo efferato, effimero, che colpisce direttamente lo spettatore in platea, lo maltratta (ripercorrendo la lezione artaudiana), gioca con lui rendendolo parte della sua esperienza teatrale. Un vero e proprio evento da non perdere.

Il 24 luglio è in scena il teatro di Annibale Ruccello. Il PompeiLab vuole ricordare uno dei più geniali autori della drammaturgia napoletana post-eduardo, prematuramente scomparso, con "Le cinque rose di Jennifer" diretto da Salvatore Mattiello e prodotto da Ichos Zoe Teatro. Mattiello ritorna a frequentare il teatro di Ruccello.

La chiusura, invece, è affidata al Teatro Di Legno, una realt  campana collaudata, interessante, in finale al Premio Scenario 09 con "Non merita lamenti", che presenta "La nave dei folli" tratto dal libro di Sebastian Brant. Una nave che accoglie corpi-relitti, storie di oltraggi, di un’umanit  ripudiata. Appuntamento, quindi, il 12 Settembre per assistere ad uno spettacolo commovente, appassionato, curato, che rinuncia ad intellettualismi per arrivare dritti al cuore dello spettatore.

Un ottimo debutto, quindi, per il Pompeilab che offre un cartellone adatto a tutti, in cui si attraversano diversi aspetti del teatro contemporaneo italiano.

“Abbiamo avuto una grande mano dal Comune e dalla Regione, che hanno visto in questo progetto, creativit  ed entusiasmo, non ho imposto il mio progetto, ma umilmente ho spiegato loro, cosa so e cosa posso fare, e fortunatamente l’idea è piaciuta spiega Rosa e continua- Lavoriamo da soli, senza nessun tipo si sponsor, so quanto è difficile muoversi in questo territorio, difficile mettere in scena pezzi di spettacolo per il pubblico, al nord vi è più domanda, ma nel nostro piccolo, cerchiamo di farci pubblicit , rendendo fruibili e veicolabili le informazioni, affinch i nostri spettacoli siano ascoltati dal pubblico”. ” un momento di divertimento e di collettivit “, conclude.

Info: www.pompeilab.com

Nelle foto, il Pompeilab

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