“Dieci anni di talenti”. Il Festival a cura  dell’Accademia vesuviana del teatro di Gianni Sallustro al teatro Di Costanzo – Mattiello di Pompei prende il ivia martedì 11 luglio. Sei giorni, con ingresso gratuito, dedicati al teatro: gli attori dell’Accademia, vincitori da pochi giorni al “Fringehart festival” come miglior spettacolo e miglior attrice, s’impegneranno spettacoli di Scarpetta, Rodari, Pirandello, Molière, Sonnenfeld.
Si comincia martedì 11 luglio alle 20.30 con “Favole all’incontrario” un testo di Gianni Rodari in cui si analizza l’importante ruolo delle favole nella società moderna; un patrimonio sempre meno valorizzato a vantaggio di mode del momento, luoghi comuni ed avvento dei social. Ma alla fine le favole, con la loro forza culturale, trionfano.
Nello stesso giorno Sempre andrà in scena lo spettacolo vincitore del “FringeHart festival”: “Le felicissime peripezie amorose di Pullecenell Cetrullo” (foto) un testo divertente e godibile, CON un intreccio di personaggi che in una girandola di situazioni diverse prendono spunto da caratteri ben precisi, “copiati” dalla realtà quotidiana.
Mercoledì 12 luglio tocca a un classico: “L’avaro” di Molière, scritta e rappresentata a Parigi al Palais-Royal il 9 settembre 1668. È ispirata all’Aulularia di Plauto, in alcuni dei meccanismi più importanti della trama, ma anche per la caratterizzazione psicologica dell’avaro, Arpagone. Così Molière riesce magistralmente a ridicolizzare all’estremo l’avarizia e la totale mancanza di sentimenti rendendole, soprattutto nelle scene in cui sono poste a confronto con gli impeti giovanili del figlio Cleante, drammaticamente amare.
Giovedì 13 luglio  ci sarà “Una farsa chiamata vita” di Vincenzo Scarpetta.  Sofia, sorella di Don Saverio, confessa al fratello di essere stata vittima di una violenza quando accompagnò il fratello a Roma venticinque anni prima. Dall’abuso è nato don Felice Sciosciammocca, figlio naturale e segreto di Sofia, ora fidanzato con Marietta, figlia di don Saverio.
Non poteva mancare “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, sabato 15 luglio. La celeberrima vicenda di Don Felice scrivano pubblico e Don Pasquale fotografo ambulante, che si fingono parenti del marchesino Eugenio perché questi possa ottenere la mano della figlia di un ex cuoco arricchito.
Domenica 16 luglio, “Una valigia piena di Guai” di B. Sonnenfeld. La “Pensione della Tranquillità” di Gennaro e Nannina Bottiglieri è un posto tutt’altro che tranquillo; potete trovarci tipi bizzarri come Gino e Dino Dorè, due macchiettisti da tre soldi ricercati dalla mafia oppure Riccardo e Silvestro; per non parlare del fratello di Don Gennaro, Peppino. Una gabbia di matti dove Gennaro e Nannina devono assolvere un pericoloso mandato: ammazzare i fratelli Dorè per conto della mafia. Due killer improvvisati  che danno vita a puro divertimento.
Chiude il festival lunedì 17 “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello. Un uomo giovane, poco più di quarant’anni,  tradito dalla moglie, accetta la condanna e la pena di spartire l’amore della propria donna con un altro uomo, pur di non perderla.


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