Datata 28 luglio 2013, esattamente un anno fa, è la più grande strage della strada registrata negli ultimi tempi volava giù dal viadotto Acqualonga nella Napoli-Bari, infatti, il bus di pellegrini provenienti da Pozzuoli, di rientro verso casa dopo una gita. Precipitavano nel comune di Monteforte Irpino, tuttora “macchiato” di questa disgrazia inesorabile quaranta morti e solo otto superstiti; i familiari, ad un anno di distanza, chiedono ancora giustizia. Il prossimo 18 settembre inizier  il processo davanti al tribunale civile, trecento familiari delle vittime chiedono i danni ma aspettano anche che sia fatta piena luce sulle responsabilit . Tra i sette indagati nell’inchiesta della Procura di Avellino ci sono anche i dirigenti della societ  Autostrade per l’Italia.
Per quanto amaro sia questo anniversario, Pozzuoli ha deciso di omaggiarlo stamattina nella sede del Polo Culturale di Pozzuoli, in uno dei palazzi più belli della cittadina dei Campi Flegrei, Palazzo Toledo, presentando l’opera che l’artista puteolano Lello Lopez ha voluto dedicare alle vittime di Monteforte Irpino. Durante la conferenza stampa intervengono il vicesindaco Mario Marrandino, l’assessore al Governo del Territorio Roberto Gerundo, l’assessore alla Cultura Franco Fumo, il gallerista Alfonso Artiaco e l’autore dell’opera che sar  inaugurata stasera alle 2030 in largo Palazzine, che assumer  il toponimo di “Piazza del Ricordo”. Il monumento alle vittime di Monteforte Irpino sar  scoperto assieme a una lapide commemorativa.
L’opera, intitolata “La scala”, è la rielaborazione dell’opera omonima di Lello Lopez presente nella galleria dal 1987. Per l’occasione, l’artista puteolano decide di adottare nuovamente la forma a spirale che si sviluppa verticalmente, come simbolo di unione tra cielo e terra, come spiega lo stesso Lopez durante la conferenza citando il XI canto dell’Inferno della Commedia dantesca. Improvviso distacco e necessario ricordo sono le parole chiave per comprendere al meglio questo complesso potremmo dire architettonico, che fa convergere il regno dei vivi con quello dei morti attraverso la Scala, simbolo di cammino, di percorso, di doveroso passaggio. Da notare è infine la forma concentrica che, iconograficamente, ricorda un DNA, simbolo anch’esso di appartenenza genetica al luogo ed ai propri cari.
La struttura, imponente da ogni punto di vista, è collocata su una base sulla quale sono stati incisi i nomi di tutti i caduti durante l’incidente. Un gesto di estrema etica, quindi, al fine di omaggiare una tragedia che ha segnato l’intera cittadina.

In foto, Lello Lopez e un momento della conferenza stampa presso il Palazzo Toledo di Pozzuoli. In basso, l’installazione fotografata subito dopo l’inaugurazione. Aggiornamento delle ore 22

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