Non solo baby gang arrabbiate contro la vita. Che aggrediscono i loro coetanei pur di richiamare l’attenzione contro l’indifferenza. Per assenza di uno stato che non produce nessuna alternativa a povertà e disoccupazione. Che si benda gli occhi e poi reagisce con fiumi di retorica quando esplode la violenza.
Un fenomeno che  probabilmente cova  sotto la cenere di altre realtà  ma che a Napoli esplode in tutta la sua  singolarità di città assediata da mille contraddizioni. Ma lì dove c’è una presenza istituzionale  e non, che  punta alla costruzione di realtà positive, i ragazzi reagiscono con orgoglio mostrando la loro volontà di crearsi un futuro che non sia criminale.  E allora la musica diventa un catalizzatore di un presente capace anche di disegnare progetti negli anni che verranno.
Così il malessere diffuso in una società avara di prospettive viene veicolato in una strategia comune che marcia sul percorso artistico Canta Suona e Cammina (foto),  battuto dalle bande musicali di tanti ragazzi, per esempio quelli dei quartieri Barra e Capodimonte,  con i loro maestri di musica.
Saranno loro i ciceroni, questo weekend,  sabato e domenica, alle 11,30 e alle 17 della visita guidata alla mostra Neapolitan Memoiries and Songs by Renzo Arbore and his tv shows and absolute inutilities allestita al Palazzo Reale di Napoli.
La mostra è finanziata, promossa e organizzata dalla Regione Campania, attraverso la Scabec, società campana beni culturali, su un progetto di Databenc nell’ambito della valorizzazione e promozione della canzone napoletana e dell’archivio sonoro.  Il progetto è in collaborazione con Teche RAI, con il Centro di Produzone RAI di Napoli e con il Polo museale della Campania.
Si potranno rivedere sketch televisivi e immagini dietro le quinte e ascoltare i brani musicali delo showman pugliese, napoletano d’adozione. In un’area della mostra è allestito, grazie  al progetto dell’archivio sonoro della canzone napoletana, un angolo d’ascolto con i 100 brani preferiti da Arbore e spesso da lui interpretati e donati all’archivio.
Per saperne di più
www.arboreinmostra.it 

 

 

 

 

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