Non estranea alle dinamiche familiari, gi  esplorate nel libro di memorie “Al di l  della barriera” (Kairòs Edizioni), Mariarosaria Riccio le riprende, arricchendole di nuova linfa, nel recente romanzo “Tanti piccoli passi” (Photocity Edizioni, pp. 201, euro 14). Nel loro autoritarismo un po’ demod, Alfonso e Amalia hanno allevato i figli nel rispetto delle apparenze e delle convenzioni, salvo poi accorgersi in seguito all’imbarazzante confessione della primogenita Giovanna di aver fallito del tutto.
Di professione psicologa, la Riccio mette sotto accusa la famiglia tradizionale, sviluppando una vicenda drammatica ed attuale nella quale i sentimenti svolgono un ruolo di primo piano.
Grazie al potere salvifico del dialogo e a quello catartico del perdono, capace di colmare vuoti e di sanare fratture, si possono ricucire rapporti in crisi e appianare contrasti familiari.
L’importante sembra dirci l’autrice – è far tesoro del proprio passato, evitando di replicare gli errori di chi ci ha preceduto, senza dimenticare che anche il genitore più rigido è stato a suo tempo un figlio trascurato o fin troppo responsabilizzato.
Non tutto è perduto se l’individuo, stanco di inutili finzioni, rinuncia all’orgoglio in nome di quell’umilt  che gli consente di accostarsi agli altri e di accettarli per quelli che sono.
Forte di una prosa nitida ed efficace, il racconto, ambientato a Napoli, rifugge da soluzioni consolatorie e affronta questioni spinose (l’omosessualit ) senza reticenza e con incisivit  attestando la maturit  di questa scrittrice coraggiosa e sensibile.

In foto, particolare della copertina

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