Sessualit  e arte si fondono nell’opera di Rosy Rox. Ed è il corpo dell’artista stessa a divenire opera. Come sar  possibile ammirare il 3 ottobre a Salerno, dove l’artista terr  una performance, “Lotus Flowers”, alla galleria di Paola Verreggia.

Allieva di Nin Sgambati all’accademia di belle arti di Napoli, non termina gli studi. “Vinsi un concorso internazionale per giovani artisti ed ebbi Ilia Kabakov come insegnante -spiega l’artista- Quell’esperienza mi fece capire che l’accademia non era quello che cercavo. Iniziai a girare il mondo per conoscere l’arte contemporanea che si fa fuori dalle scuole. Il mondo dell’arte reale. L’accademia ancora oggi non si confronta molto col mondo dell’arte reale, ma questa è una problematica di tutte le scuole italiane”.

La scelta della body art, come forma di comunicazione, “è innata”. Comunicare è il fondamento dell’arte di Rosy Rox. “L’opera d’arte deve parlare a tutti. Si deve entrare nell’inconscio di una persona”. Riuscirci è un’enorme soddisfazione: “Adoro quando persone che non capiscono d’arte si avvicinano a un mio lavoro e provano emozione”.

Eros, nudo, tagli, vibratori con le punte. Sessualit  violenta? “Io indago. La mia sessualit  sembra violenta a un primo sguardo, ma osservando bene, emerge un secondo aspetto. La ruota della tortura, per esempio, è una macchina di sofferenza, ma i suoi puntali sono di cristallo, un materiale cos delicato che non può ferire. La violenza si trasforma in dolcezza”. Impossibilit  a fare del male, dunque. ” un concetto che ho affrontato molto nel lavoro delle fruste, sempre in cristallo. La frusta diventava un’arma incapace di far male. Si sarebbe infranta se schioccata sul corpo.

Non solo cristallo. “Adoro il metallo da sempre. forte. una materia che sembra poco femminile, d  forza, mi piace cambiarlo. Mi piace giocare col senso delle cose. Il metallo è la mia passione”.

Sessualit  come apertura mentale. “Non do risposte col mio lavoro, faccio domande. La mia opera, “Il cavaliere oscuro” è un fallo, ma anche un oggetto che ti apre alla sessualit . Invito a riflettere. Spetta allo spettatore capire”.

E un’anticipazione: “Ho aperto uno studio a Berlino, per me il centro dell’arte europea, dove lavorerò sempre sulla sessualit “.
Nella foto a sinistra, Rosy Rox. A destra (scatto di Maria Volpe Prignano), lo studio dell’artista e due sue opere

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