Il Senso Nascosto, il nuovo spettacolo scritto e diretto da Fortunato Calvino, ha debuttato (repliche fino a domenica 2 marzo) alla Sala Assoli di Napoli. In un freddo Natale, in una stanza-zattera, le storie di quest’uomo e di questo giovane saranno scandite dalla vita che pulsa forte intorno a loro, dalle voci dei vicini, dalle risate che involontariamente interverranno come un orologio a segnare il tempo e che spezzer  le loro parole forti, i loro gesti fermandoli, un attimo prima del precipizio.
Nudi non solo fisicamente, ma, soprattutto, nella loro interiorit , le due vite si scontrano dopo un atto sessuale a pagamento, generando uno scontro generazionale violento, con due opposti modi di vivere la sessualit , di concepire la vita. Sono storie molto diverse fra loro, ma accomunate da rinunce e rabbia, che divengono dolore, mancanza, solitudine. Riportiamo le parole dell’autore «Da anni spiega Fortunato Calvino – porto in scena tematiche che parlano del mondo LGBT, fin dal 1976 quando ero filmaker di corti in Super8, che hanno partecipato a prestigiosi festival internazionali. E’ stato, poi, cos naturale passare dalle immagini al palcoscenico dove ho raccontato molte storie borderline. Questo testo, oltre a essere un viaggio nel ricordo dei due protagonisti, affronta un altro tema scottante e poco indagato, come quello dei tanti mariti che conducono una vita famigliare esemplare, ma, poi, cercano il piacere in altri uomini».

Il senso di colpa che affronta l’Uomo protagonista della pièce, è, naturalmente, la conseguenza di una “castrante” educazione cattolica,
dove l’uomo, per motivi di pacifica convivenza familiare, sceglie una vita apparentemente eterosessuale, soffocando, in parte, il suo reale desiderio. Il senso nascosto è anche lo specchio di un altro mondo, quello della prostituzione maschile, dello sfruttamento sul lavoro e della crisi stessa, che spinge l’altro protagonista, il giovane, a usare il suo corpo per aumentare i suoi introiti. Contraddizioni di un mondo sempre più lacerato dai conflitti sociali e da un vivere sempre più virtuale negazione dell’amore e del desiderio vissuto in prima persona.

La narrazione teatrale è, quindi, densa di rimandi a realt  e problematiche
che, nonostante quello che oggi appare essere un maggiore flusso di notizie e una apparente tolleranza, sono per molti solo una lieve piuma che sfiora il proprio microcosmo di cristallo.
Fortunato Calvino ha il merito di aver messo a nudo queste situazioni. E quella che ci è sembrata una struttura narrativa a tratti vagamente disomogenea cos’è in fondo se non il Caos che abitiamo e al quale la Vita non può dare risposte?

Lo spettacolo si avvale della convincente interpretazione di Pietro Juliano e Antimo Casertano.
Le musiche originali sono di Paolo Coletta, le scene di Paolo Foti, i costumi di Rosa della Rosa ed il disegno luci di Renato Esposito.

80134 Napoli
telefono 081 1956 3943

In foto, un momento dello spettacolo

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