“Conta per perduto il giorno senza danza”, cos Nietzsche sottolineava l’importanza di questa forma d’arte nel fluire incessante del tempo. Un motto che ha scandito l’identit  e la missione della Scuola di ballo del teatro di S. Carlo, la più antica d’Italia, istituita nel 1812 sotto il regno di Gioacchino Murat. E lo speciale compleanno è stato festeggiato mercoled 7 novembre con un applauditissimo Gran Gala, che ha riunito sul palcoscenico del Lirico napoletano coloro che ce l’hanno fatta, come Giuseppe Picone, toile internazionale, Alessandro Macario, prima ballerino ospite, Alessandro Amato, prima ballerina del Teatro dell’Opera di Roma e le tante giovani leve che muovono i primi passi sotto la guida vigile di Anna Razzi, da 22 anni alla direzione della Scuola.
Il gala per il bicentenario si è aperto con il balletto Napoli, creato da Bournonville in omaggio alla citt  partenopea, un titolo che incontra sempre il gradimento del pubblico. E’ poi la volta di Le Corsaire, proposto con tre interpreti, data la giovane et  degli allievi, invece del canonico pas de deuux. Ancora un omaggio nel segno della tradizione, alla scoperta di radici antiche che dal mito approdano alla spirito dei luoghi Parthenope e Cantata si richiamano ai ritmi della tammurriata e della pizzica salentina in un appassionante intreccio di musica e danza. Il programma della serata cattura per l’indovinata commistione di linguaggi plurali che si avvicendano e fondono i contrasti in un quadro armonico.
Con Without words si passa a un contemporaneo che guarda all’antico e, nella reinterpretazione solo strumentale dei Lieder di Schubert, il binomio Amore-Morte, fuori dal tempo, prende vita e corpo conservando intatto il suo valore esemplare. Atmosfere cubane, invece, per l’assolo di Luca Giaccio che interpreta in prima nazionale la Muerte de Narciso, lavoro che si ispira al poema omonimo del poeta Jos Lezama Lima, passando per le Metamorfosi di Ovidio.
A seguire un incursione nel repertorio classico con Il Pipistrello e Don Quijote, inframmezzati da un’altra prima assoluta che, sulle note di Astor Piazzolla, inscena la caccia gli squali nel Mar de la Plata. Atmosfere intimiste, poi, negli assoli al femminile e al maschile di Elisabetta Magliulo e Domenico Luciano, accompagnati dal pianoforte in bella vista sul palcoscenico. Un climax di emozioni crescenti che preludono all’esplosivo gran finale. Davvero pregevole la performance di Giuseppe Picone che, tra arditi equilibrismi, mima da un’idea di Anna Razzi- una lezione di danza. C’è sentita commozione nella parole della direttrice che, nel contagioso entusiasmo generale, d  appuntamento per il prossimo centenario.

In foto, una scena del gran gala al San Carlo

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