Per godere pienamente della Filumena Marturano interpretata da Gloriana e Nello Mascia, per la regia di quest’ultimo, bisogna, in primis, liberarsi delle immagini che ormai fanno parte del bagaglio culturale di ognuno di noi rispetto a questo testo. Immediatamente si sovrappongono i volti di Titina, Mastroianni, la Loren, Eduardo, Regina Bianchi, alle interpretazioni teatrali si intrecciano quelle cinematografiche e televisive, ognuna con uno spessore ed un’incisivit  indimenticabili.
Ma, fortunatamente, non siamo di fronte a un “rifacimento” dell’interpretazione di Titina piuttosto che di quella Eduardo. Perch un “rifacimento” sarebbe stata un’operazione tanto ingenua quanto ingenerosa per le qualit  indiscutibili di Gloriana e di Nello Mascia.
Siamo, infatti, di fronte a due interpreti che con bravura si confrontano coraggiosamente con dei giganti del teatro senza arroganza ma con intelligenza ed umilt . E i risultati premiano decisamente questa scelta. Gloriana rende, infatti, una Filumena Marturano matronale, una donna matura che nulla più deve dimostrare o subire in nome dell’accettazione e del riscatto sociale, ma è fiera e consapevole del suo ruolo di Madre che cerca in tutti i modi di tutelare e restituire dignit  ai propri figli, cancellando l’onta di un cognome negato. Ma questa Filumena è anche allegoria oltre che simbolo femminile. E’ anche rappresentazione del tentativo di una citt  martoriata dalla guerra di ricostruirsi socialmente, economicamente e moralmente. Gloriana riesce a dare voce a Filumena, a essere donna di terra, di carne e di sangue senza essere sopra le righe.

Nello Mascia è un Domenico Soriano convincente, forse un po’ troppo succube di Filumena.
Probabilmente una caratterizzazione maggiormente aggressiva avrebbe consentito una contrapposizione ancor più interessante tra questi due personaggi che si compensano a vicenda, avrebbe permesso un incrociarsi di fioretto piuttosto che di sciabola, e dato al Domenico Soriano di Mascia maggior vigore.

Se le scelte registiche sono interessanti in alcuni punti, meno convincente è apparsa la scelta di una scenografia quasi scarnificata.
Scenografia che da un lato avrebbe potuto essere foriera di nuovi spunti, ma che ha senza dubbio ridimensionato il ruolo del Non Detto che pure tanta importanza riveste nella narrazione eduardiana. Le vicende di Filumena hanno un legame strettissimo con la casa, l’ambiente. Perch anche questi, come il cognome, sono una parte costitutiva del tutto, una metonimia di quell’equilibrio spezzato che si cerca, disperatamente e con tutte le forze e con tutti i mezzi, di ristabilire.

Le musiche di James Senese si rivelano poco incisive, un’occasione mancata,
avrebbero potuto essere un’ ulteriore sferzata di energia nuova attraverso un aspetto, quello musicale appunto, poco presente nelle precedenti rappresentazioni del testo.
Grande l’entusiasmo del pubblico, che più volte ha applaudito a scena aperta e commenti più che positivi quelli percepiti all’uscita.

Filumena Marturano
Di Eduardo De Filippo
Regia Nello Mascia
Con Gloriana (Filumena Marturano) e Nello Mascia ( Domenico Soriano)
E con Cloris Brosca (Rosaria Solimene) e Giancarlo Cosentino(Alfredo Amoroso) e Ferdinando Maddaloni (Avvocato Nocella), Francesca Golia (Diana) Antonio D’Avino (Michele), Antonio Filogamo (Umberto), Gianluca d’Agostino (Riccardo), Rossella Amato (Lucia, cameriera),Valentina Elia (Teresina, sarta), Sergio Caporaso (facchino)
Musiche James Senese
Scenografia Raffaele Di Florio
costumi Luca Sallustio
Disegno luci Lucio Sabatino
aiuto regia Ferdinando Maddaloni
Produzione Arteespettacolo, Prospet- Produzione Spettacolo
Fino al 6 gennaio al teatro San Ferdinando

Info tel. 081.5524214

www.teatrostabilenapoli.it

Biglietteria
tel. 081.5513396
biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

Nelle foto di Pino Miraglia, tre scene dello spettacolo

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