…cosa può aggiungere ai miliardi di argomentazioni sul vino una come me che, a dire il vero, se ne intende ben poco? Non è la prima volta che mi trovo ad affrontare temi che non conosco bene: in genere me la cavo con una ricerca in internet ed un po’ di buon senso, ma stavolta…
… vi dirò di quando, bambina grassottella e coccolatissima da due nonni fantastici, sorseggiavo con orgoglio, due dita di vino diluito con molta acqua, orgogliosissima di quel privilegio da grandi che i due tenerissimi nonni mi concedevano per farmi felice. Un’infanzia dorata, la mia! Grazie all’istinto di due persone non colte ma ben istruite sull’arte della vita.
…e poi vi dirò di quando, più adulta, per darmi un tono con un ammiratore mi spacciai per intenditrice, asserendo di preferire addirittura- una categoria di vini, quelli portoghesi! In realt  avevo come riferimento la bottiglia color terracotta del “Lancers” che pap  portava a casa quando, ragazzina, cominciai a stare dai miei genitori lasciando il mondo dorato della casa dei nonni.
Ricordavo solo vagamente quel piacevole frizzante sapore e quel colore rosato ma… fui costretta ad approfondire la conoscenza dato che il mio amico, per mostrarsi attento alle mie preferenze, me ne offr tutte le volte che mi invitava a pranzo!
…E vi dirò infine delle risate malcelate in un affettato ristorante di provincia quando un sommelier con tanto di medaglione, notando il nostro tavolo, “straniero” ai suoi occhi per la presenza di una ragazza australiana nostra ospite, volle esibirsi utilizzando una candela per scaldare il vino che poi ci porse, impettito, per il consueto assaggio: era cos buffo nel suo aspetto provincialissimo che ancora oggi, associo al sapore di quel vino pregiato, quello della prorompente risata che fu impossibile trattenere. Ci sar  rimasto male, credo. Chiss  che avr  pensato di noi…

L’evento. WINE

Ebrezza dell’arte, ebbrezza del vino. Ventitr interventi d’autore per raccontarle, in mostra fino a settembre alla Locanda del ditirambo (via dell’Orologio 11/A- Castro dei Volsci Frosinone; tel. 0775662091- 3467155741). L’esposizione è curata da Simona Perchiazzi (Manidesign Napoli). Nel cuore della Ciociaria “Wine” propone le opere di Bernardi, Calabrese, Canella, Cinque, D’Ambrosi, D’Ambrosio, Falcone, Fiorillo, Gallinaro, S.Giovannone, Irace, Maglio, Pace, Pagano, Pecci, Picardi, Pollidori, Punzoetesta, Rea, Ricciardi, Rusciano, Verdolino, Ekman. In questa pagina web proponiamo l’ebrezza vista da Clorinda Irace.

In alto un’opera di Nando Calabrese, in basso la locanda del ditirambo, e altre opere in mostra.

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