La casa è in fiamme da un pezzo, ma nessuno se n’è accorto. Erano tutti troppo impegnati a cercare spazio nella cricca del potere e nel serraglio dei privilegi.
Se ne sono resi conto, però, gli elettori di Milano e Napoli, decisi a rompere con un malgoverno di interessi e personalismi.
A Milano, alle ultime amministrative, ha vinto Giuliano Pisapia, avvocato, scrittore e figlio di un grande giurista. Che è riuscito a mettere insieme pezzi della vecchia democrazia cristiana e i centri sociali, spezzando l’egemonia della destra e la presunzione di chi contava su un’intoccabile eredit  storica. A Napoli L’ex pm Luigi De Magistris è stato eletto contro i partiti da una protesta che ha unito generazioni differenti.
QUALE FUTURO?
La sinistra ha vinto, ma con connotati e circostanze inedite. Quale sinistra, dunque, nel prossimo futuro? Quella di un riformismo radicale che tenga conto della societ  in cui si muove, che risponda a esigenze di rinnovamento, che non si allontani dalle ragioni di chi abita il paese. Dalle riflessioni di Ernesto Paolozzi (docente di filosofia contemporanea all’Universit  Suor Orsola Benincasa e autore d’importanti saggi che riescono a coniugare attualit  e pensiero) a confronto con un gruppo di amici di differenti estrazioni culturali, è nato il manifesto a sinistra, presentato dai media a luglio, ma ufficialmente proposto in un’assemblea pubblica la settimana scorsa, a Palazzo Serra di Cassano, sede dell’Istituto italiano per gli studi filosofici. Scelta felice, questa del luogo d’incontro, che sottolinea la necessit  di ripartire dalla cultura vera, troppo umiliata, fino a oggi, dalle amministrazioni comunali impegnate ad affidare la gestione di musei e fondazioni secondo la logica dell’lite vicina alla casta
Salone gremito, alternanza d’interventi, voglia di dibattito. Con il padrone di casa in prima fila, l’avvocato Gerardo Marotta, protagonista europeo grazie al coraggio di fondare a Napoli una scuola di alta formazioni per i giovani e di farne in crocevia intellettuale di livello internazionale, troppo spesso mortificato dalla miopia politica in materia culturale.
INSIEME, CON PASSIONE
Al manifesto sono arrivate in questi due mesi oltre trecento adesioni. L’obiettivo è quello didare vita a una costituente dove piattaforma siano i contenuti di programma, non le spartizioni.
Ma cosa significa davvero riformismo radicale? Superare il moderatismo e avere l’audacia di percorrere la strada del cambiamento fino al traguardo. Come quella dell’abolizione degli ordini. In particolare, dell’ordine dei giornalisti, unica anomalia in Europa, istituito da Mussolini nel 1925 pertenere sotto controllo i giornali e chi li faceva. Oppure sorpassare la Lega nella marcia verso il federalismo, senza calpestare la dignit  delle regioni, nel rispetto della differenza. Inserendosi nell’alveo del riformismo europeo. Osando come ha fatto Obama, quando ha detto i ricchi devono pagare la loro condizione di multimilionari.
La politica può e deve cambiare stile, ridare emozioni, caricarsi di simpatia (nel senso letterale della parola derivante dal greco e composta da syn -insieme- e Pathos- sentimento, affetto). Sconvolgendo tutti i parametri della sinistra nel vecchio continente che appare, come da noi, litigiosa e in crisi (è il caso dei socialisti francesi che, malgrado la recentissima vittoria al senato, ancora risentono dello scandalo DSK, l’ex presidente del fondo monetario internazionale, accusato di stupro da una cameriera negli Usa e poi prosciolto).
“Incredibile- sottolinea Paolozzi- la spinta data dalle donne al cambiamento con la manifestazione nelle strade italiane il 13 febbraio 201, promossa dalla rete Se non ora quando guidata dalla regista Cristina Comencini. Sarebbe un peccato dissipare questo bisogno di voltare pagina…”. La passione è un’amica che può aiutare a farlo. Restituendo vigore al merito dell’intelligenza e al patrimonio della bellezza che fa invidia al mondo.

Nelle foto, da sinistra, il Parlamento europeo e un gruppo di persone all’ingresso dell’Istituto per gli studi filosofici, in attesa del dibattito

Il manifesto a sinistra è nel nostro archivio.

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