Opera originale e drammaticamente densa ed efficace, “Semiramide” di Rossini è una pietra miliare nella storia del teatro d’opera italiano. L’allestimento proposto dal San Carlo nella serata inaugurale della stagione ha unito il rispetto della partitura e una regia firmata Luca Ronconi innovativa e non a tutti i costi originale come usa di recente.
Sarebbe stato un errore una regia audace perch Semiramide è opera conservatrice, tutto sommato, che rompe con lo sperimentalismo del periodo napoletano di Rossini. Il fascino e la bellezza dell’opera scaturiscono dall’architettura grandiosa e dall’ampio respiro dei temi musicali. Semiramide è un termine di confronto che o si ama o si odia. Dopo Semiramide, nulla è stato come prima alcuni l’hanno imitata, altri l’hanno demolita per non averla compresa.
Il ruolo determinante della protagonista si traduce in un incedere maestoso, in un virtuosismo puro, in una ineffabile dolcezza caratteristiche che Laura Aikin ha cercato di incarnare con grinta e sforzo tenace. E’ difficile dire quanto ci sia riuscita, ma la volont  era evidente. Gabriele Ferro ha ben guidato l’orchestra. Buona la performance del coro diretto da Salvatore Caputo. Si è distinta Silvia Tro Santaf nei panni di Arsace. Convincenti l’Assur di Simone Alberghini e l’Idreno di Barry Banks. Applausi convinti da un pubblico non particolarmente numeroso. Inspiegabile l’assenza di autorit  a una serata davvero memorabile.

Fino al 27 novembre 2011
Teatro di San Carlo

Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblic

SEMIRAMIDE
di Gioachino Rossini
libretto di Gaetano Rossi

direttore Gabriele Ferro
regia Luca Ronconi
maestro del Coro Salvatore Caputo
scene Tiziano Santi
costumi Emanuel Ungaro
light designer A. J. Weissbard

Orchestra e Coro del Teatro di San Carlo
Per saperne di più
www.teatrosancarlo.it

In foto, tre scene di Semiramide

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