Figlio di un integerrimo consigliere di stato, assunto a modello di cittadino e di magistrato, Henri Franois D’Aguesseau, viene solitamente ricordato come illustre precursore del moderno processo di codificazione e iniziatore del positivismo esegetico, dominante dopo la codificazione napoleonica. Il pensiero di D’Aguesseau è analizzato nel volume di Pasquale Beneduce, "Sentimenti al lavoro nei galatei forensi" (con in appendice i "Discorsi" del pensatore francese sull’arte del giudice e dell’avvocato).
Il libro sar  presentato oggi (gioved 19 febbraio 2009) alle 17 nella sede dell’Istituto italiano per gli studi filosofici a Palazzo Serra di Cassano, in via Monte di Dio 14 a Napoli. Ne discuteranno con l’autore, Giuseppe Barone, Gianfranco Borrelli, Luigi Ferraioli, Laura Moscati.

D’Aguesseau, afferma Beneduce, "autore di ceto, stretto nella realt  materiale e simbolica di una societ  di ordini", celebrando il giudice, visto come sacerdote della Giustizia, "corpo di luce che riflette in se stesso l’amor di patria", scrive un codice d’istruzioni per avvocati e giudici che attua, con "logica sacerdotale e gerarchica", una "messa in scena" (lo spettacolo dei processi), che presuppone però una rigorosa formazione degli attori.

Nella foto, l’interno di Palazzo Serra di Cassano, sede dell’istituto italiano per gli studi filosofici

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