Malamènti a Venezia. La sete di potere  esercitata sui più deboli si fa film e , da Napoli, arriva in concorso alla settimana della critica di Venezia. Le proiezioni sono previste nella sala perla martedi 5 (19.45),  mercoledì  6 (ore 14), giovedì 7 settembre (ore 9).
La storia è quella di  due sanguinari assassini,
Ciccio ‘o pazzo e Ciruzzo pesce bello. Spinta dall’alienazione del luogo e dalla paura di nuovi nemici, la coppia di malaffare sviluppa una paranoia anche nei confronti di due animali inermi: Severino l’asinello e Piero il cinghiale. La resa dei conti è vicina.
Riconosciuto dal Mibact, il corto sperimentale nasce, con un basso budget, dalla volontà di scommettere sui giovani talenti, attraverso una sinergia viene da Napoli Est: quella di Terra Nera, nuova società di produzioni di San Giovanni a Teduccio di Francesco Di Leva e Adriano Pantaleo e Parallelo 41 di Antonella Di Nocera e Marcello Sannino, storica cooperativa di produzione e promozione del cinema di Ponticelli.
Realizzato con effetto “solarizzato”, stile Sergio Leone, attraverso il montaggio di Gianluca Paoletti,  arricchito dalle musiche di Francesco Forni e dal mix audio di Stefano Grosso, il film, girato tra Napoli e l’Asinara, in 13 minuti di immagini, racconta il reale servedosi dei paradossi,  utilizzando la telecamera frontale di un telefonino. Con la partecipazione amichevole di Sergio Rubini e Nicola Di Pinto.
Spiega De Leva: «Ho voluto raccontare la criminalità con ironia ispirandomi al mondo dei fumetti, attraverso una favola rock nera, un mondo disegnato per esasperare il concetto di onnipotenza e assurdità e per generare curiosità nello spettatore. Spesso il realismo delle immagini video così nitide e di qualità ci disarma, a differenza del cartone animato che istintivamente genera desiderio di conoscere».

 

 

 

 

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