La parola "contrabbando" ci rimanda subito a una Napoli dai colori vivi; il vecchio tredenti che invitava noi 13enni a comprare le 05, una variante delle ben note Marlboro. Quando ci siamo incastonati nella realt  del Teco, abbiamo sin da subito visto quegli stessi colori; l’integrit  della gioventù mischiata alla spensieratezza dei sognatori. Le persone che ci lavorano dentro ci hanno accolto subito facendoci sentire una parte fondamentale di un processo che loro stanno cercando di mettere in piedi da tempo, ovvero ricreare una realt  dentro a uno spazio dove il teatro fatica a mettere radici.

Un luogo di aggregazione di idee, energie e persone di ogni risma sociale. Nessun "maestro", nessuna primadonna, nessuna riverenza
al Teco sono riusciti ad addomesticare la pigrizia di un certo intelletto teatrale facendo leva sulla sana ambizione di un gruppo di attori, autori ma soprattutto giovani attenti al proprio e all’altrui futuro. Futuro che mai dovrebbe rinunciare al concetto di sovversione e di condivisione, un concetto che i "ragazzi del Teco" sfoggiano come la più bella delle bandiere.
*Attore, regista e amico del Te.Co.
**Drammaturgo e amico del Te.Co.

In foto, momenti di Laboratorio del Te.Co.

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