In dialetto torinese Kumalè vuol dire “come va?”, ma è anche il nome d’arte di Vittorio Castellani, giornalista free lance, food consultant, noto ai più per i suoi articoli sul settimanale Il Venerd di Repubblica. Con lui l’Universit  della cucina mediterranea, presieduta da Sergio Corbino, con la sapiente regia di Vincenzo Califano, giornalista e promotore di iniziative culturali sempre di altissimo livello, ha voluto promuovere un evento di grande rilievo dal titolo “Viaggio a tutto tondo tra i sapori del Mediterraneo, tra Oriente e Occidente”.
Protagonista la Dieta Mediterranea, che dallo scorso anno è entrata a far parte del patrimonio UNESCO dell’Umanit . I suoi benefici sono indubbi e le sue propriet  salutistiche sono state comprovate da illustri studiosi e ricercatori, soprattutto nel settore della prevenzione dei tumori. Lo Chef Kumalè, ospite dell’Universit , ha voluto condurre gli invitati in un metaforico viaggio attraverso il Mediterraneo assaporandone sapori, colori, profumi, essenze in un mix di tradizione e innovazione.
L’evento si è tenuto nella splendida cornice della citt  di Sorrento, nel meraviglioso Hotel Conca Park, sede dell’Universit , uno scrigno prezioso proprio nel cuore della perla della costiera sorrentina, invidiata e visitata da turisti provenienti da ogni parte del mondo. Cominciando ad assaporare i profumi franco-tunisini con un couscous alle verdure, gli invitati sono passati per la Spagna con il Pulpo a feira (polpo scottato) e per Cipro con la Bourekya Rolls di pasta yufka al formaggio e scorze di limone.
Il fortunato viaggio dei numerosissimi ospiti della serata tra cui noti parlamentari, professionisti ed esponenti degli Enti Locali, è proseguito attraverso la Turchia, con frittelle di cozze in salsa di yogurt e pinoli, l’isola di Creta con la zuppa di lenticchie, il Marocco con dell’ottima carne alle prugne, insaporita con le mandorle, fino a giungere alle mitiche coste del Libano con un dessert all’acqua di fiori d’arancio e pistacchi. La cena si è conclusa con del simpatico caffè arabo al cardamomo. Questi sapori e certi accostamenti potrebbero far storcere il naso ai più tradizionalisti, facendo salire al cielo un grido di esultanza, credendo che, in fin dei conti, la cucina Mediterranea italiana è sempre la migliore, ma in realt  il Mediterraneo è terra di contaminazioni che la storia ha determinato nel corso di milioni di secoli e non tenerne conto sarebbe un errore enorme.
Ben vengano queste occasioni soprattutto quando si è accompagnati da un gastronomade di eccezione come Vittorio Castellani.Chef Kumalè ha girato il mondo in lungo e in largo, vivendo e studiando le tradizioni culinarie di centinaia di parti della terra, assimilandone le più profonde essenze. stato in Europa tra Parigi, Amsterdam, Londra e Berlino; ha attraversato l’India l’Asia e le Americhe. La sua formazione è quella antropologica che attraverso la conoscenza di tradizioni etnogastronomiche trova il suo naturale completamento. La profonda competenza di tradizioni usi e costumi, delle differenze e delle somiglianze tra le culture gastronomiche del mondo si uniscono in un affascinante meltin’pot che rende l’ascolto dei suoi racconti, dei suoi studi e delle sue ricerche davvero un’occasione unica e imperdibile. Un plauso a chi con tenacia e impegno porta avanti questi progetti pur tra le numerose difficolt  che le nostre meravigliose terre ci presentano copiose e un ringraziamento a chi crede che la cultura e la valorizzazione del territorio siano le armi vincenti per lo sviluppo di luoghi che rappresentano la storia e le tradizioni di un’intera nazione.

In foto, chef Kumalè

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