Lo spettacolo “Nino” di Lalla Esposito, con Lalla Esposito e Mimmo Napolitano è un gioiello prezioso da vedere e rivedere. La talentuosa artista napoletana, ha costruito con questo spettacolo un percorso magico dedicato a uno dei più grandi compositori del novecento Nino Rota. Definito da Federico Fellini “l’amico magico”, il musicista ha firmato tra le più belle indimenticabili melodie del cinema italiano ed è stato vincitore di numerosi premi e riconoscimenti internazionali tra cui il premio Oscar per le musiche del film di Francis Ford Coppola “Il Padrino Parte II”.

Accompagnata da una valigia dalla foggia antiquata, che contiene cappelli, veli, altri piccoli oggetti di scena, Lalla Esposito d  vita a un viaggio all’interno del mondo musicale di Nino Rota,
recitando e cantando (foto), trasformandosi di volta in volta, solo attraverso il semplice cambio di un copricapo, di un velo, nei vari personaggi che hanno popolato l’immaginario di registi come Fellini, Coppola, Wertmüller e a cui Nino Rota ha donato un cuore in più con la sua magnifica musica.

Da Gradisca di “Amarcord”, alle visionarie femme fatale di “8 e mezzo”, passando attraverso la sfortunata Cabiria o la malinconica Gelsomina di “La strada”,
grandi personaggi femminili dei film di Federico Fellini, fino ad arrivare allo scatenato Gianburrasca, le cui musiche furono composte da Rota per il fortunato sceneggiato televisivo “Il giornalino di Gianburrasca” di Vamba, con la regia di Lina Wertmuller o, ancora al disperato Tunin anarchico che decide di uccidere il Duce nel film “Film d’amore e d’anarchia”, sempre della Wertmuller, sino ad arrivare alle struggenti melodie che Rota compose per la trilogia di Francis Ford Coppola de “Il Padrino”.
Recitando brani tratti dai film citati, legati insieme dalle canzoni e dalle magnifiche musiche di Rota, Lalla Esposito dimostra in questo spettacolo ancora di più il suo inesauribile talento nel trasformarsi ed infondere alito di vita teatrale. L’artista è coadiuvata dalla grande maestria e bravura al pianoforte del maestro Mimmo Napolitano, che reinterpreta la musica di Nino Rota con impeto artistico di razza e insieme leggerezza, respiro originale, donando agli spettatori una colonna sonora continua che è da contrappunto all’interpretazione ma è soprattutto anima pulsante dello spettacolo e lo circonda di emozioni.
Un plauso a questi due formidabili interpreti,per un viaggio musical/teatrale che diventa un viaggio dell’anima, impreziosito dalla sapiente regia della stessa attrice che trasforma i vari momenti tratti dai film in un unico percorso teatrale, servendosi di pochi oggetti di scena che si trasfigurano in personaggi dalla vita propria, anime attraversate dalla sensibilit  dell’artista.
Scrive nelle note di regia «Una donna, ma forse un’anima, ma forse un sogno, appare con la sua valigia piena dei suoi piccoli oggetti, strumenti per rendere il sogno in qualche modo più reale. Ad attenderla un musicista che la prender  per mano e attraverso le note realizzeranno il loro scopo comune incontrare l’amico magico. Tutto avverr  senza interruzione tra parole recitate e musica come soffiando su una girandola che dopo aver vibrato per l’effetto del vento, torna al punto di partenza per incominciare a vibrare ancora una volta».
Lo spettacolo è stato ospitato nell’interessante cornice di un nuovo spazio teatrale sito a via Ferrante Imparato nel quartiere San Giovanni a Teduccio, il “The Beggar’s Theatre Il Teatro dei Mendicanti”,(in via Ferrante Imparato 111) inserito nella capiente struttura benefica “Oasi” creata da Carmela Manco nel 2005. Il Teatro è stato ideato e voluto dal regista Mariano Bauduin, gi  regista assistente del maestro Roberto De Simone, con la stessa Carmela Manco che da anni prodiga il suo officio presso le classi più bisognose e gli emarginati e la Compagnia “Gli Alberi di Canto” di cui fanno parte, tra l’altro, gli attori Patrizia Spinosi, Mario Brancaccio, il musicista Michele Bonè.
Un progetto che coniuga arte e impegno civile, in collaborazione con la onlus “Figli in famiglia”, uno spazio alternativo, realizzato recuperando materiali gi  esistenti, una struttura di ampio respiro, flessibile ad allestimenti di vario tipo, che si apre alla citt  con una vocazione culturale entusiasmante e un cartellone multiforme di teatro, concerti e presentazioni di libri. Tra gli appuntamenti il 18 aprile Peppe Lanzetta in “Una vita postdatata”, il 21 marzo Antonella Morea in “Io la canto cos”, regia di Fabio Cocifoglia, l’11 aprile Anna Spagnuolo in “E’ stato meglio lasciarci che non esserci mai incontrati”, il 23 maggio “Lo Scatto dell’anima” di Mariano Bauduin. Per i libri si segnalano il 22 marzo le presentazioni di “Eduardo” (ed. Ediesse) di Italo Moscati e il 19 aprile “Libert  d’opinione” (Feltrinelli) di Erri De Luca.

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