La zattera che fa raggiungere l’America di fine 800. Giunta alla IV edizione, la rassegna teatrale Tatroalalderiva ospita dal 28 giugno 2015, settimanalmente, spettacoli d’eccezione sul palcoscenico galleggiante, al lago termale delle Stufe di Nerone (a Lucrino) che ci accompagna verso viaggi inediti e meravigliosi. La rassegna si avvale come sempre di grandi titoli e grandi compagnie ha inaugurato la kermesse l’ Imprò Teatro Festival con “Harold” di Coffee Brecht; a seguire, la Compagnia del Futuro Teen Theatre, con “Ultimo primo giorno di re Ferdinando VIII”; domenica 12 luglio è toccato a “Piccole donne” del Teatro Rostocco di Acerra . Si conclude, a fine settimana, il 19 luglio con “Tre magnifici scapoli” di Teatro a Cunzumè.
Ieri la zattera ha ospitato gli scalpiccii, le parole “rivoluzionarie”, i capricci e la rassegnazione, la disperazione delle “Piccole donne”, libero adattamento del regista Ferdinando Smaldone del romanzo della scrittrice statunitense Louise May Alcott, superbamente interpretato da Paola Guarriello, Chiara Mattiacci, Noemi Pirone, Maria Anna Russo, Chiara Vitiello e le esordienti Francesca Caprio, Chiara De Cicco e Valeria Di Capua.
Un cast di sole donne, dunque, nonostante l’imponente assenza di un padre partito per la guerra che determiner  inevitabili situazioni di disagio economico ed emotivo. Sul palco le quattro sorelle March, Meg, Jo, Beth e Amy, e la loro madre, che in un brevissimo passaggio “cresce” insieme alle sue figlie divenute ormai adolescenti; ma lei, appesantita dagli eventi, risulta particolarmente anziana anche nei movimenti, nei gesti, ciononostante, però sempre legata e dedita a quelle che suo marito in un telegramma dal fronte definir  “piccole donne”.

La povert , la forza, la volont , l’amore di una famiglia di donne lasciate sole dall’unica figura maschile su cui avrebbero potuto contare.
I soldi che vengono costantemente a mancare sono evidenziati da stagioni snocciolate Natale dopo Natale, con Meg, la più grande delle sorelle, che fino alla fine dello spettacolo non riuscir  a spiegarsi come mai “proprio loro, ragazze cos belle” non possano godere di regali, di cose belle come “tutte le altre”, con l’unica possibilit , invece, di ricordare con nostalgia i tempi in cui erano benestanti.
I rapporti, nonostante questo, non si romperanno mai tra le sorelle e la loro triste madre che, tra i telegrammi del signor March, riuscir  sempre a trovare il giusto equilibrio da imporre alle sue figlie che in questo modo cresceranno con principi sani e precisi Meg, la più grande, sogna di avere una vita anche umile, purch condivisa con un amore vero; Jo, la più testarda, sogna invece una vita da scrittrice affermata, fatta di cultura e studio continuo, partenze; Beth, timida, è dedita alla musica e alla sensibilit  che non stenta a dimostrare coi suoi gesti attenti e ponderati; Amy, la più piccola, si rende conto di essere profondamente egoista, pertanto cerca di seguire le orme delle sorelle.
“Piccole donne”, caparbie e volitive, messe in scena con una sensibilit  che le rende nostre perfette contemporanee, capaci di affrontare preoccupazioni continue, malattie, dolori, con una fede perenne a sostegno del loro legame. Un legame speciale, rimasto inscindibile fino alla decisione di Jo di partire per New York sulle note di una canzone che ne rende precisamente l’idea, cantando “l’orizzonte sembrava come sempre una grande occasione per partire”.
Un addio improvviso che lacerer  l’equilibrio del loro rapporto per sempre in un susseguirsi di lettere, tra il matrimonio di Meg e quello di Amy, ci sar  la triste scomparsa di Beth, la piccola donna affezionata al sapone e alla musica, che in uno straziante monologo conclusivo inviter  la sua famiglia a non dimenticare di continuare a parlare con il suo cuore che per loro sar  sempre vivo.
«Rispetto ai nostri lavori precedenti, c’è un percorso più improntato sul corpo e sull’emozione, una maggiore ricerca di verit . Lavorare sulle donne e con le donne, per un regista uomo, è una sfida importante e complessa quanto altrettanto affascinante», afferma Smaldone. Lo spettacolo, in allestimento da tre stagioni, ha vinto il Premio Landieri 2014 come “Miglior Spettacolo” secondo la Giuria Popolare.

Nella foto, "Piccole donne" sulla zattera

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