La creativit  dei napoletani è l’unico antidoto contro i napoletani che si piangono addosso, che non perdono occasione per parlare male della propria citt  e che non vogliono vedere la nuova ondata di turisti che pur lambisce la citt . Una creativit  che prende forma e corpo in tutti gli angoli di Partenope, dal Vomero , passando per Posillipo, fino ad arrivare nel suo cuore antico, via Tribunali. Dove al numero 138 c’è la casa/laboratorio del fotoreporter Luciano Ferrara, con porta aperta alla citt  per coinvolgerla in mostre, seminari ed eventi.
E mentre tutto è pronto per ospitare il workshop “Narrazioni visive” della fotografa campana Lina Pallotta (con domicilio tra Napoli e Newyork) impegnata per due weekend (7 e 8- 14 e 15 febbraio) con un gruppo di studenti, mercoled 28 gennaio nell’appartamento sar  esposta solo per un giorno lo scatto di Mario Dondero che segue quello di Che Guevara, realizzato da Osvaldo Salas, in mostra il 21 dicembre scorso, dando il via al ciclo di “Una foto al mese”.
Allo sguardo si propone “Campo di rifugiati” l’immagine scattata tra Laos e Cambogia, nel 1965, quando Dondero inizia un itinerario fotografico a caccia di emozioni. Di origini genovesi), il fotografo, che sar  presente domani alle 18 e mescoler  il suo racconto al sax di Daniele Sepe, ha alle spalle un lavoro di impegno civile, in giro per il mondo e ha collaborato a lungo per L’Espresso, L’Europeo, Epoca, Tempo illustrato, nonch per il Manifesto e il settimanale il Diario. Serata da non perdere in compagnia anche in compagnia dei vini Mustilli e delle delizie di Leopoldo Infante. Tra pensiero e musica.

In alto, la foto di Dondero al centro dell’incontro del 28 gennaio da Tribunali 138

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