Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, poi ci sono quelli che lottano tutta la vita, quelli sono gli indispensabili. S, il grande Bertolt Brecht quando affermava questo, aveva capito che per raggiungere un obiettivo nella vita bisognava lottare, affannare, crederci, fino allo stremo, andando nel caso, contro tutto e tutti, superandosi, guardandosi dentro senza avere paura della verit , la verit  che tutti vogliono sapere, ma che nessuno osa dire.

Accade, che la vita ti proponga le sfide giuste, e il Centro Teatro Spazio è esattamente questo, una sfida per guardarsi dentro, scegliere non di fare il teatro, ma di viverlo, visceralmente con tutti i suoi "pro" e i suoi "contro".

Il Centro Teatro Spazio è la verit  del palcoscenico che ci fa tremare le gambe e l’anima, quando dopo uno spettacolo ci guardiamo e non sappiamo cosa dirci, perchè i nostri respiri su quelle tavole hanno gi  parlato. Il Centro Teatro Spazio è l’ essenza del teatro, insegna come un piccolo palco può diventare gigante, come,con poche prove puoi trasformare il tuo modo di vivere le emozioni, come puoi dire a te stessa ce la posso fare.

Del Centro Teatro Spazio non te ne liberi. Sono come quei grandi amici che ti danno talmente tanto che puoi non vedere mai più, poco importa, ti restano dentro, perchè i denti della verit  ti hanno azzannata, e i segni ti restano accompagnanandoti a ogni passo.

E’ alla luce di questo che non mi chiedo più come mai certe cose non avvengano. Non mi chiedo più come mai chi ha coraggio non viene capito, chi ha la preparazione di andare oltre deve faticare per ritagliarsi uno spazio. Non mi chiedo più perch molti colleghi "farfalle" si sono dimenticati di quando erano "bruchi". Non me lo chiedo più, perch oggi so che la verit  paralizza, che guardarsi dentro è per pochi, e, se certe cose non avvengono, non è perch hai fatto qualcosa di male, ma perchè hai fatto troppo bene.
Se avete coraggio sappiate che troverete sicuramente ad accogliervi Vincenzo Borrelli, direttore artistico, uno dei pochi che se non sei un talento te lo dice, e se lo sei ti sfinisce fino a farti pensare di essere l’attrice più scarsa sulla faccia della terra, e allora fai di più e in quel di più che lui ti insegna a trovare te stessa, in quel "brava" quasi mai detto che ripaga ogni sacrificio, ogni dubbio. Poi troverete Cristina Ammendola, collo perfetto di un capo esigente, senza di lei saremmo tutti impazziti. Professionista, collega corretta. Rara, molto.

Simone Somma, pilastro indiscusso, se provate a conoscerlo ha dentro una serie di ricchezze inimmaginabili.
Emanuele Alcidi, granitico, giusto sempre, la mente razionale in una gabbia di istintivi. Troverete seduto alla sua scrivania Ernesto Borrelli, senza di lui quel posto non sarebbe lo stesso, troverete i ragazzi del laboratorio, chi più affezionato e chi meno. E poi, troverete me. Io entrerei.

* attrice e responsabile del corso di dizione

In foto, una scena di “Julie”, adattamento
di Vincenzo Borrelli dal testo di Strindberg, “La signorina Julie” in scena dal 6 all’8 novembre 2015

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