La promessa di un amico all’origine di un’opera d’arte. La scultura che l’artista veneziano Antonio Ruffini realizzò in memoria di Totò ha una storia ricca di aneddoti. Fu il maestro Ruffini, scomparso nell’agosto del 2007, a raccontarlo alcuni anni fa "Ho conosciuto Totò negli anni ’50 in un bar di Cinecitt , ordinai un’ "ombra" in veneziano e lui mi guardò e mi chiese se fossi veneziano. Da l cominciammo a parlare e nacque un’amicizia. Ci scambiammo una promessa se fosse morto prima lui di me gli avrei fatto una scultura da esporre a Napoli, viceversa se fossi morto prima io allora lui mi avrebbe fatto una scultura a Santa Margherita".
Artista poliedrico e straordinario, molto noto all’estero, Antonio Ruffini aveva alle spalle una carriera lunghissima e si era formato all’Accademia di belle arti veneziana assecondando la sua inclinazione verso la scultura. Era un grande sperimentatore, che amava esprimersi attraverso tecniche diverse l’acquerello, la tempera, gli acrilici, l’olio, le sculture in creta e quelle in metallo.
Nella prima fase della sua carriera artistica aveva realizzato il prototipo del Leone d’oro della mostra del cinema di Venezia senza vederne riconosciuta la paternit , che aveva rivendicato con alcuni sit-in al Lido durante la kermesse cinematografica.
Ruffini scelse Napoli come sua citt  adottiva, esponendovi diverse volte dal Premio Elsa Morante di Procida nel 2001, all’ultima esposizione nella piccola galleria BAC (Bagnoli Arte Contemporanea) organizzata dal napoletano Pietro Loffredo nel 2005, legato a lui da un lungo sodalizio artistico. Nell’ultimo periodo della sua vita il maestro veneziano stava lavorando sulla citt  partenopea acquerelli con vedute di Palazzo Donn’Anna, del Maschio Angioino, della Galleria Umberto e del ristorante Z Teresa ai piedi del Castel dell’Ovo.
L’opera dedicata a Totò fu realizzata in creta e poi trasformata in bronzo nella fonderia veneziana dei fratelli Bon. La statua è alta 163 centimetri, l’altezza reale dell’attore morto nel 1967 il principe De Curtis viene rappresentato in un atteggiamento quotidiano, molto distante dalla sua immagine tradizionale che il cinema ci aveva trasmesso.
Il 29 aprile 2007, a quarant’anni dalla morte di Totò, la scultura fu presentata a Napoli e collocata nel parco della facolt  di ingegneria della Federico II in via Cupa Starza, che per l’occasione fu intitolato al principe della risata.
A distanza di circa due anni, nel parco Totò si è tenuta una breve cerimonia, durante la quale è stata scoperta una targa in ricordo di Antonio Ruffini alla base della scultura. A scoprire la targa è stato l’assessore alla protezione civile della Provincia di Napoli, Francesco Borrelli, che permise il trasporto dell’opera.
“La scultura era pronta da circa cinque anni, ma nessuno l’aveva ritirata” racconta Borrelli, “quindi decisi di inviare alcuni uomini della protezione civile a Venezia per caricarla su un camioncino e portarla a Napoli”.
Il motivo della cerimonia?
“Mancava una targa che ricordasse il lavoro del maestro Ruffini, l’abbiamo realizzata e poi atteso il giorno del 111 anniversario della nascita di Totò per scoprirla. Durante la cerimonia c’è stato il taglio della torta dedicata al principe De Curtis, che i maestri dell’associazione pasticcieri napoletani hanno preparato per l’occasione”.
Il quartiere di Bagnoli come ha accolto l’iniziativa?
“Recandoci sul posto la mattina abbiamo avuto una bella sorpresa qualcuno aveva lasciato una coppola sulla testa della statua, che è priva della tradizionale bombetta di Totò. Un gesto di affetto molto bello, che mi ha colpito. Erano presenti circa un centinaio di persone nonostante la fredda giornata invernale, sono molto soddisfatto dell’evento”.
Perch l’opera è stata collocata nella zona occidentale della citt ?
” stata una scelta del sindaco Jervolino, probabilmente dovuta al fatto che in quel parco non era presente alcuna opera d’arte. Inoltre si è voluto intitolare a Totò l’intero parco”.
In un’intervista Loffredo, l’artista partenopeo che ha creato all’amico Ruffini il contatto con Napoli, ha lamentato che a suo tempo alcuni artisti partenopei protestarono perch l’opera era stata realizzata da un veneziano…
“L’ opera non fu commissionata dal comune di Napoli. Si tratta di una donazione del maestro Ruffini alla citt , un regalo ai cittadini napoletani”.
Liliana De Curtis ha dichiarato di essere particolarmente lieta della collocazione dell’opera in un parco pubblico frequentato da molti bambini. Un modo per rendere familiare la figura del padre anche alle ultime generazioni…
“In questa nostra citt  fantastica e terribile non c’è un grande ricordo dei suoi figli più illustri, penso anche a De Filippo. Tutte le iniziative per preservarne la memoria sono importanti. Sono felice di aver portato a Napoli un’opera d’arte cos bella”.

Nella foto in alto, l’assessore Borrelli con l’artista napoletano Pietro Loffredo (a sinistra) c            6              he con l’amico Antonio Ruffini è riuscito a offrire ai napoletani un monumento per Totò in parco affollato da bambini. Creando all’autore veneziano il contatto con le istituzioni napoletane. In basso, la targa dedicata all’artista e la torta preparata per l’occasione (scatti di Tommaso Pirretti)

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