Nel 2008 Jean-Nol Schifano portava a Castel dell’ovo e in varie sedi della citt  Il giallo di Napoli. Tra i galleristi chiamati a raccolta per questo grande evento d’arte, l’intervento di Luc Berthier fu particolarmente intenso, con un’ampia finestra sull’arte aborigena, sua passione indiscussa.
Fu un’occasione importante per i visitatori del Salone delle colonne di Palazzo Reale, per scoprire un’espressione artistica viscerale eppure delicata, letteraria, distante geograficamente ma emotivamente vicina, grazie all’evocazione del tempo delle origini e del rapporto con la terra, linguaggio che unisce culture lontane.
L’arte aborigena è infatti una forma di memoria dipinta, strumento attraverso il quale si tramanda il vissuto, perch, come ricorda Berthier, “unire il passato al presente per trasmetterlo al futuro è necessario a preservare l’equilibrio della societ “.
Ecco perch il gallerista definisce i suoi artisti “ambasciatori del paese del sogno”, di quel tempo ci, dell’organizzazione del mondo, tanto spirituale, quanto materiale.
In attesa di rincontrare questo scenario all’ombra del Vesuvio, il consiglio, per chi può, è di fare tappa a Parigi dove dal 9 settembre al 10 ottobre la galleria Alain Le Gaillard invita la galleria Luc Berthier per la mostra “Utopia, sogno di donne”. Utopia è una citt  situata a nord di Alice Springs, dove le tradizioni di caccia e agricoltura sono forti. All’inizio del XIX secolo gli uomini furono arruolati e sottomessi dal potere bianco e fu compito delle donne mantenere vivi la conoscenza e il culto di quei luoghi.
Quando negli anni ’70 gli uomini poterono ritrovare la loro libert , le donne li attendevano, ormai investite del potere di iniziazione di cui molti di loro avevano perduto il senso.
“Ci piacerebbe credere che da questo deriva il cos bel nome Utopia, che suona come l’improbabile resistenza di una tradizione assicurata dalle donne” commenta Berthier. L’insieme delle storie e dei canti viene chiamato appunto Sogno. “Questi sogni sono la continuit  dei loro pensieri: sono il paese”.
Tra gli artisti in mostra ci sono Gloria Tamerre Petyarre, Minnie Pwerle, sua figlia Barbara Weir e le sorelle Pwerle.
Scosse di colore che a Napoli fu esplosione di giallo e a Parigi abbraccer  tutte le sfumature della terra, labirinti, spirali, tappeti di foglie: è l’origine dell’Austrialia, letta con gli occhi del presente, per essere consegnata nelle mani del futuro.

“Utopia, rves de fammes”
Galleria Alain Le Gaillard
19, rue Mazarine 75006 Paris tl +33(01)43262535
Inaugurazione marted 8 settembre ore 18
Dal 9 al 10 ottobre, merc-sab ore 14-19

Nelle foto, due opere della mostra: in alto un dipinto di Minnie Pwerle; in basso, un lavoro di Molly Pwerle

Per saperne di più: www.galerielucberthier.com

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