“L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro”.

Cos il pittore russo Kandinskij inaugura la pittura astratta agli inizi del novecento; opere pittoriche e plastiche che rappresentano qualcosa di molto lontano dalla oggettivit  quotidiana che propongono, attraverso l’uso di colori, linee e immagini l’astrazione, ovvero il rifiuto della realt .

Fino al 22 gennaio nell’antisala dei Baroni del Maschio Angioino 10 artisti (Aller, Bertolini, Bonsangue, Del Brocco, Facchinetti, Galliano, Martinelli, Murasecchi, Natilli e Viccaro) espongono le loro opere, completando un percorso artistico sull’asse Napoli-Roma.

Innanzitutto per merito della napoletana Gios Bonsangue, docente ordinaria di discipline pittoriche alle Accademie di Milano, Roma, Palermo e Napoli. Vincitrice di numerosi premi, scrittrice che ha al suo attivo decine di opere esposte in prestigiose rassegne di sculture di rilievo nazionale ed internazionale.

L’artista partenopea partecipa, da diversi anni, a manifestazioni ed eventi culturali degli astrattisti romani, esponendo presso il Laboratorio Incontri d’Arte, la Casina Giustiniani in Villa Borghese e presso la Galleria Arte e Pensieri nei pressi del Colosseo, tra i maggiori pulsanti artistico-culturali dove trova “casa” la ricerca astratta della capitale.

La rappresentazione a Napoli vuole essere quindi una sorta di scambio di ritorno lontano dai favori mediatici.

La mostra distingue con chiarezza i diversi stili, sia pure accomunati dalla stessa corrente di pensiero artistico e pittorico, dei dieci espositori.

Si passa dalla “rete pervasiva e ossessiva”, ovvero dalla combinazione di linee e forme geometriche di Gianluca Murasecchi, alle forme organiche generalmente ovoidali della Bonsangue. Si possono apprezzare la stesura pittorica e del colore di Aldo Bertolini e l’incastro delle forme di Giovanna Martinelli, la sensorialit  retinica di Marisa Facchinetti e la combinazione tra astratto e natura di Lionello Natilli.

Si chiude con le tele con carte semitrasparenti di Pio Del Brocco, e i dipinti di Leonardo Galliano, Sonia Viccaro e Bruno Aller che sembrano esprimere musica, suoni e pensieri.

Questa mostra può a ragione dirsi anticipatrice di una delle cinque espressioni culturali del Forum Universale delle Culture che si terr  a Napoli nel 2013. L’internazionalit  degli artisti e l’impronta del passato e della storia come ponte per la riappropriazione del futuro sono i migliori ingredienti all’altezza di un evento mondiale di tale risonanza.

A Napoli non resta che apprestarsi a viverne la magia.

In foto, Pio Del Brocco

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