Dialogo e speranza. Identit  e memoria. Continuano gli incontri nelle biblioteche comunali di Napoli promossi dell’assessorato comunale alla cultura e al turismo, nati da una rete di collaborazione tra associazioni culturali ramificate sul territorio che hanno costruito una produttiva collaborazione con le dieci municipalit . Viaggio alla scoperta della scrittura ma anche di angoli della cultura napoletana spesso sconosciuti a molti
Oggi pomeriggio, alle 17, tocca a Miriam Rebhun confrontarsi con il pubblico nella biblioteca Giulio Andreoli, della IV Municipalit  (Via Leonardo Murialdo, 9), zona Gianturco.
“Più spazi, più tempo” è il progetto dell’associazione Soup in cui s’inserisce l’appuntamento con la scrittrice che nel suo dna condensa culture e lingue differenti. Autrice dellibro “Ho inciampato e non mi sono fatta male”(edito dall’Ancora del Mediterraneo) ripercorre il tempo che fu tra Berlino ( citt  del padre tedesco) , Napoli(terra della madre) e Haifa dove ha vissuto fin quando il non è morto in un attentato nel 1948.
Un libro diretto ai giovani (Miriam ha insegnatoa lungo italiano negli istituti superiori) per mostrare che ogni inciampo nella vita può essere positivo e spingere verso il futuro. La scrittrice parte da documenti ritrovati per ricostruire la storia di famiglia "Io sono- sottolinea- una testimone di seconda generazione, non ho vissuto la guerra, non sono una sopravvissuta allo sterminio, ma sono figlia ed erede del nazismo e delle leggi razziali fasciste. Senza il nazismo, Heinz e Gughy con molta probabilit  non avrebbero lasciato Berlino per rifugiarsi in Palestina. Heinz non si sarebbe arruolato nella Brigata ebraica al seguito degli Alleati, non sarebbe mai giunto a Napoli e non avrebbe conosciuto Luciana. Lei avrebbe continuato gli studi, avrebbe preso il diploma di pianoforte, sarebbe stata una donna indipendente. Non ci sarebbe stata una bambina proveniente da Haifa che dei nonni paterni berlinesi non ha mai visto neanche una fotografia. Allora mi chiedo chi viene da una storia cos ha o non ha titolo per sentirsi una testimone? E cos io questa storia comincio a raccontarla".
In un confronto intergenerazionale si svolge anche nel ciclo di conferenze organizzato dall’ Associazione Tempo Libero sul tema “Generazioni allo specchio davanti a un libro”. Domani, alla biblioteca Ceicc (in via Partenope 36, nella ex Facolt  di economia e Commercio) dalle 16 alle 17.30 conversazione con Raffaele Porta, presidente dell’Osservatorio euro mediterraneo e del mar nero.

In primopiano Le “questioni israelo-palestinesi”, ferita ancora aperta nel cuore del Mediterraneo. Partecipa anche l’artista siriano Ahmad Alaa Eddin, protagonista gi  dell’incontro con gli studenti del liceo Umberto, che dal 1986 vive e lavora in Italia.
Questioni e non questione. Negli ultimi 60 anni, infatti, questa problematica ha assunto caratteristiche straordinariamente complesse, tali da non poter essere più affrontata, con la speranza di essere risolta, solo dagli israeliani e dai palestinesi. All’interno dei due popoli oggi esistono differenti articolazioni di vita e differenti prospettive ciascuna “questione” meriti un’analisi particolare e specifiche proposte di soluzione. Che riguardano tutto il mondo.

In foto, Miriam Rebhun e Raffaele Porta

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