Quattro sorelle per un autore. La prima si chiama  Fantasia e d  il titolo a un libro longevo, pubblicato, per la prima volta, da Laterza nel 1977 e ristampato a  più  riprese,  fino a oggi. Poi ci sono, tra le pagine, Invenzione, Creativit  e Immaginazione. A occuparsene, l’artista e  scrittore Bruno Munari (Milano, 1907- 1998) che le ha lasciate in eredit  a noi, per riflessioni infinite e contemporanee.
Affini, contigue,  differenti. Primogenita, la Fantasia, si sente libera di generare persino la cosa più assurda,  cos temeraria  da  sfidare la concretezza e realizzare un sogno. Seconda, l’Invenzione, si  muove  con passo altrettanto disinvolto e audace, ma si propone di assegnare una funzione ai suoi prodotti. E, ancora,  la Creativit , corre sfrenata  soprattutto nel  design. Infine, l’Immaginazione, impegnata a offrire forma visibile ai pensieri delle altre tre. Un quartetto  interessante per osservare da vicino un’idea napoletana che lancia la plastica nell’orbita artistica. 
Dimensione Plart. Un po’ museo,  ma  soprattutto dimora della modernit ,in un presente che  fa i conti  con il passato e  vola  nel futuro. Chi arriva nello spazio di via Martucci, nel suo giro da visitatore, si tuffa,  attraverso un filmato,  nella storia di un materiale senza cui ormai non potremmo nemmeno più  respirare. E cammina su un pianeta dove le quattro  sorelle abitano in una serena complicit , elisir di giovinezza. Si annusano, si confrontano, si abbracciano, si aiutano, diventando ogni giorno più  belle. E puntando sull’effetto sorpresa.
 Spiazzante, innanzitutto, la materia su cui  scommettono, capace di assumere e le forme più  bizzarre e indossare i  colori più  brillanti. Una materia rompicapo, che  pone il problema  della  conservazione, del restauro, della conoscenza. E dell’ambiente, diventando oggetto di gioco e apprendimento in un percorso multimediale attraversato da chi passeggia nel suo regno.  Non c’è odore  di soffitta,  di sommerso,  di nascosto che si avverte,invece,  nei  musei tradizionali dove il numero degli oggetti esposti è  spesso inferiore  a quelli  relegati nei depositi Qui la  plastica vive, si mostra e  si lascia riciclare in un ciclo di bellezza rigenerante. Che non mette mai  in pericolo la sete di novit . E si tiene ben  lontano da quella triste signora che  è la noia.
*Il  venticinque gennaio del 2013 compir   cinque anni. La Fondazione Plart è una creatura che nasce in una citt  come Napoli alimentata da continui contrasti, dove la genialit  si scontra ogni giorno con un’ossessione distruttiva.
  Questo numero del nostro magazine offre la possibilit  di passeggiare in uno spazio riconosciuto dalla regione Campania di alto valore culturale e interesse pubblico, grazie agli interventi dei suoi protagonisti e di alcuni artisti che collaborano con questo piccolo grande  museo, dove prima attrice è la plastica. Parlano Maria Pia Incutti, Cecilia Cecchini, Marco Petroni, Benedetto Longobardi, Felix Policastro, Giuseppe Coppola, Ezio Martuscelli e Chiara Scarpitti.
Per saperne di più
www.plart.it
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Nella foto, scorcio del museo di Stefano Mirti

 
             
		






