Parenti anche a Milano, per sollecitare il patrono napoletano a compiere il prodigio. Accadrà per la prima volta lunedì 19 settembre. La leggenda racconta che le parenti discendano da Eusebia, nutrice di San Gennaro, che raccolse in due ampolle il sangue del martire subito dopo la sua decapitazione.
Una parentela senza un definito albero genealogico, ma con un preciso incarico: quello di esortare il santo a compiere il miracolo con preghiere, invocazioni e anche “colorite esortazioni” (Matilde Serao), erroneamente scambiate per imprecazioni da Alexandre Dumas. Espressioni come “San Gennà scitete, facci ‘o miracolo!”, oppure “Faccia gialla facci ‘a grazia!” Con “Faccia gialla” o “Faccia ‘ngialluta” si riferiscono alla solarità del santo, ma anche al colore del busto di colore aureo esposto nel Duomo.
Grazie all’iniziativa di una napoletana doc trasferitasi a Milano più di 30 anni fa, sotto la madonnina è avvenuto un miracolo che solo un santo pop come Gennaro poteva compiere.
Per realizzarlo ha scelto Bianca Carrescia, 57enne aspirante parente, madre di tre figli: maestra elementare, counselor, autrice di testi didattici e divulgativi, ma anche animatrice di iniziative per lo sviluppo sostenibile urbano e voce contralto in un coro popolare.
Bianca è una donna moderna, legatissima a Napoli e alle sue tradizioni. Pur non frequentando granché le chiese, nella sua valigia da emigrante ha infilato un’immagine di San Gennaro.
Prega dal suo appartamento milanese il suo santo in occasione dei tre eventi nel corso dell’anno (la vigilia della prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre) e, ogni volta che ha potuto, è tornata nella sua città per accomodarsi prima dietro, poi sempre più vicina alle parenti ufficiali con cui oggi mantiene costanti contatti via whatsapp, scambiandosi idee, desideri e preghiere.
«Stiamo provando a organizzare una sessione di preghiera su zoom, così posso unirmi a loro a distanza» racconta. Ormai, di fatto, è riconosciuta parente dalle parenti stesse e non le interessa averne uno ufficiale, sebbene abbia comunque indirizzato un’accorata lettera a Monsignor De Gregorio, abate della Cappella intitolata al santo, esprimendo il suo desiderio.
Dunque, all’ombra del Duomo milanese, c’è una succursale di parenti non solo partenopee: sono una ventina, che reciteranno preghiere accuratamente fotocopiate da Bianca. Un’iniziativa che piace alle parenti sotto il Vesuvio e che San Gennaro certamente approverà…
In foto, Bianca (in maglietta gialla) con le parenti milanesi

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