Artistica, colorata, tecnologica. La vita di Mr. Champagne, anche attore, pittore e imprenditore (con un personale cantiere di barche). Chansonnier dalle giacche sgargianti, che ha vestito di rock la melodia partenopea, Giuseppe Faiella, per il mondo Peppino di Capri, la svela come una scenografia nell’autobiografia narrata con Alessandro Di Nuzzo, responsabile della Compagnia editoriale Aliberti, e Fulvio Iannucci, autore di documentari e film di animazione, legato all’artista dal filo rovente della passione musicale
Come comincia una scenografia? Dall’appartamento di Peppino, in un palazzo stile primo Novecento (affollato di studi legali), sul lungomare partenopeo. Al quarto piano, in salotto, si accendono i ricordi.
Le prime pagine illuminano l’estate italiana del 1962, ferragosto sulla spiaggia di Castiglioncello, in Toscana, dove baby boomer in bikini e costumi da bagno ballano al ritmo del twist: il film di cui si rievoca la scena è “Il sorpasso” di Dino Risi, con Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant. Il juxebox suona a tutto volume, diffondendo la voce un po’ nasale di Peppino, già stella della hit parade nazionale.
Poi, un passo indietro nel racconto, per far scoprire a lettrici e lettori quando si è messo in moto il meccanismo di un successo esplosivo. E i suoni si mescolano alla storia, chi legge s’immerge nell’avventura di un ragazzino che già nel 1943, a soli 4 anni, suona il pianoforte seduto sulle ginocchia del generale Clark nel salone dell’Hotel Tiberio, pieno di ufficiali americani.
Anche in tempo di guerra, l’isola è un’oasi di pace dove si espande il profumo naturale di un prodigio: il piccolo Peppino ha le note nel dna (una famiglia di musicisti, con un negozio di strumenti musicali) e possiede l’orecchio assoluto che gli consente di suonare senza spartito: un vecchio pianoforte è il suo unico giocattolo nella casa caprese dove, come seconda distrazione (dalle sirene d’allarme che avvertono di scendere nel rifugio antiaereo), c’è un apparecchio radiofonico sintonizzato sempre su Radio Londra.
Il peso del conflitto nell’infanzia di Peppino si disegna in un’assenza, quella del padre: non l’ha ancora conosciuto Bernardo perché è partito per il fronte ed è finito prigioniero. Tuttavia, faranno conoscenza proprio attraverso la musica.
Quando lo vede tra mura di casa è intimidito, non riesce ad avvicinarglisi, per lui è un perfetto sconosciuto. «Allora a mia madre venne un’idea. “Fai sentire a papà come suoni”. E fu così, grazie al pianoforte e alla musica, che mi sciolsi: e cominciammo a conoscerci e a fare amicizia, io e papà».
Ed è Bernardo che gli insegnerà il solfeggio, gli accordi e poi gli farà prendere lezioni sul serio da un insegnante di pianoforte tedesca.
Tanti aneddoti attraversano le pagine con leggerezza e tracciano la storia d’Italia attraverso la fama planetaria di un protagonista, divenuto icona senza rendersene conto. Una carriera formidabile, nonostante non abbia mai avuto un impresario.
Peppino e i suoi Rockers, Peppino e Roberta, Peppino e il brivido della velocità in auto con Enzo Ferrari (alla fine se ne comprerà una in azzurro metallizzato). Il tempo scorre. Anni cinquanta nelle capitali estive by night Capri e Ischia (al mitico Rangio Fellone incontra la sua futura prima moglie, Roberta, nel mitico locale con il divo hollywoodiano William Holden, modella del momento, di origine torinese, cui dedica un famosissimo disco) e la dolce vita romana di Fellini, nella capitale del Piper (aperto nel 1965).
Mentre il vento del sessantotto si avvicina, la musica cambia sull’orma dei Beatles, la realtà politica e sociale nazionale annuncia gli anni di piombo. Vento di crisi, sembra il tramonto, eppure il festival di Sanremo del 1973 gli ridà slancio con “Un grande amore e niente più” (testo scritto da Franco Califano) che ispira il sottotitolo del libro.
Ecco il retroscena. Insieme a Claudio Mattone, che ha scritto la melodia con lui, trova un accordo con il cantautore romano: «Quando rientri dalle tue notti, scrivi e metti sotto la porta della camera d’albergo il testo». Soffrono per ben quattro notti, finché non arriva quello giusto.
Un grande amore e niente più vince la kermesse sanremese e si piazza al secondo posto dei più venduti dopo il mio canto libero di Battisti. Un bel rientro: anticipa di pochi mesi il trionfo di Champagne (singolo che porta le firme di Di Francia- Depsa- Iodice- Capri) che continuerà a spopolare fino a oggi. In Sudamerica, in Brasile soprattutto, “vanta” un’immensa produzione “corsara”.
E ancora su questa canzone, una curiosità: «.. mi sono sempre chiesto com’è che Champagne sia diventato un pezzo immancabile nella playlist dei matrimoni. Gli sposi tagliano la torta e parte: Con te, che già eri di un altro. Perché il testo parla di un incontro adulterino…».
Infine, immagini dall’album di famiglia completano una pubblicazione che è anche specchio per molte generazioni: tra questi scatti, quello con la moglie Giuliana (Gagliardi), scomparsa nel 2019, dopo una malattia piombata come un fulmine nella serenità famigliare. Con lei ha avuto i figli Edoardo e Dario, dopo Igor, il primogenito nato dal matrimonio con Roberta.
Le parole abbracciano le foto, creando un importante archivio della memoria.
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IL LIBRO
con Alessandro di Nuzzo, Fulvio Iannucci
PEPPINO DI CAPRI
Un grande amore e niente più
con un contributo di Andrea Bocelli
Compagnia editoriale Aliberti
pagine 170
euro 17,50
GLI AUTORI
Alessandro Di Nuzzo è giornalista, scrittore e responsabile editoriale di Aliberti editore dal 2001. Ha curato diversi volumi sulla letteratura italiana e straniera, come Leopardi. Ricette per la felicità (2015); Poeti francesi del vino (2016); Dante e la medicina (2021). Il suo primo romanzo, La stanza del principe (Wingsbert House-Aliberti, 2015), ha vinto il Premio Mazara del Vallo Opera prima. È autore con Alessandro Scillitani del docufilm Centoventi contro Novecento. Pasolini contro Bertolucci (2019).
Laureato in Filosofia, Fulvio Iannucci, ha insegnato Tecniche della Comunicazione Pubblicitaria in diverse università italiane. È ideatore del Premio Massimo Troisi e ha firmato documentari e film d’animazione per Rai, Gruppo Fiat, Regione Campania e Parlamento Europeo. Per Peppino di Capri ha curato la regia del videoclip “Mambo” e del cartoon “Champagne”. Ha realizzato la serie web “Boys & Girls”, scritta con Roger Rueff, e la serie televisiva a cartoni animati “In search of Sara J”. Altre sue opere – come “Francesco da Buenos Aires”, “Caffè sospeso” e “Vinilici” – sono trasmesse su Amazon Prime, Netflix e Sky.