Sannio/ Guardia Sanframondi: VinArte illumina di speranza il borgo antico. I luoghi si rigenerano nel segno delle donne

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Qui sopra, da sinistra, Azzurra Immediato, Giuseppe Leone e Titina Pigna (responsabile comitato Vinalia che organizza la kermesse)

Colori, sapori, passione. Guardia Sanframondi, piccolo borgo antico di origine medievale che si affaccia sulla valle telesina, mescola insieme tutti e tre gli ingredienti in un paesaggio che non ha nulla da invidiare alla bella Toscana. Nel cuore del Sannio, dove da oltre 30 anni il comitato viticoltori promuove la rassegna Vinalia, un’idea che si muove tra percorsi territoriali, diventata ormai tradizione.
All’interno di questa cornice, che è modello d’impresa e comunicazione, è nata quindici anni fa la sezione e artistica (VinArte), ideata e fondata da Giuseppe Leone (affiancato da Azzurra Immediato, concentrata sul coordinamento della sezione fotografica).
Fino al 10 agosto il pubblico si muoverà tra i sentieri creativi che stimolano il gusto e suscitano profonde emozioni: così cucina e arte si incontrano in un abbraccio indissolubile che attira sempre più persone da tutta la Campania.
Un modello di fusione che permette di scoprire oltre ai tesori delle cantine sannite e specialità da street food come il peperone arrostito e imbottito, servito su uno stecco come un gelato (‘mbutto stick di Annalisa e Vincenzo), anche talenti di generazioni differenti all’insegna della sperimentazione.
Come abbiamo annunciato su questo portale prima dell’inaugurazione
tema della rassegna è Spes contra spe, ripreso da VinArte e proposto con il sottotitolo la speranza nell’arte delle donne.
Spiega Leone: «Ho sempre pensato che la speranza fosse donna: creativa resistente, generatrice. Come le donne, sanno attendere, immaginare, costruire futuro anche là dove sembra non esserci spazio. In tempi incerti, in cui la fragilità è esperienza comuna, l’arte torna a essere voce, gesto, visione. E chi meglio delle donne può restituire in modo autentico, la profondità della speranza?».
Guardia Sanframondi è anche esempio di conservazione e VinArte ne esalta l’importanza mostrando le opere in luoghi suggestivi recuperati,come la chiesa Ave Gratia plena.
Qui, su altari e pareti, trovano posto le opere di Tonia Erbino, Gabriella Gaeta, Mariapia Saccone, Maria Carolina Siricio, Angela Tammaro.
Newyorchese di nascita, Tonia Erbino si forma a Napoli tra liceo artistico e Accademia di Belle Arti, consolidando negli anni la sua attività espositiva tra collettive e personali. Le sue figure femminili sono misteriose, diventano angeli, rappresentano memorie, si trasfigurano in frammenti del tempo capaci di incidere l’anima di chi guarda.
Giovane artista salernitana, Gabriella Gaeta che si affida a un forte dialogo con la natura, trasformando la pittura in materia densa che dialoga con visioni interiori, elaborate attraverso dettagli di corpi femminili inseriti in un mosaico di bellezza.
Beneventana, Mariapia Saccone si divide tra la sua terra e Venezia. Le sue donne sono essenza corporea ma anche di pensiero dove gli sguardi sembrano interrogare qualcosa che è oltre l’orizzonte del nostro pianeta. Indicibile e inafferrabile.
Puntano su colori pastello della rinascita e dell’energia vitale del rosso le sirene della partenopea Maria Carolina Siricio che indagano nel mito, nell’identità ma anche in tutte le dimensioni dell’arte forgiate tra ritratti e scultura di cartapesta. La chioma, la coda, le braccia sollevate in un cuore in cui spuntano fiori e parole sono messaggi di una speranza che sgorga spontanea, mediante il gesto che si fa poesia.

La sirena di Maria Carolina Siricio in sagrestia


Angela Tammaro (da Cerreto sannita) nuota in una danza di movimenti e sfumature, aprendosi all’avvenire con forti suggestioni cromatiche.
Talento del luogo dove si organizza VinArte, Margherita Palmieri. che punta sul Cristo capace di lluminare la via e di spronare a non abbandonare il cammino verso sé stesi e il futuro.
Altro genius loci, ma ci spostiamo nel campo delle immagini, esposte nel magnifico palazzo Marotta, adesso casa della fotografia, è Francesco Garofano, unico sguardo maschile. Sua è la foto riprodotta sulla copertina del catalogo di questa edizione: un passeggino tra lacerazioni di uno spazio violato dall’abbandono che ci rimanda subito a chi trascorre l’infanzia nella pura e nella violenza. I suoi reportage oscillano tra disperazione, assenza e seme di un’umanità da reinventare.

Anna Rosati e Francesco Garofano a Palazzo Marotta


A Palazzo Marotta troviamo anche gli scatti di Iole Capasso realizzati per la Fondazione Banco Napoli in via Tribunali 213 con il titolo “Vicine 33”  che evocano il mondo delle Clarisse Capuccine (conosciute come le Trentatré) del Monastero di Via Pisanelli.
Emiliana, Anna Rosati concepisce la fotografia come strumento per scandagliare la realtà, la attraversa mettendo in evidenza particolari, utilizzando media differenti e partendo dal concetto che ogni opera è un’interrogazione è “un organismo aperto”.

Qui sopra e in copertina, due foto di Maria Carolina Siricio: il laboratorio di Stefania Ianniello e una stradina del borgo illuminato dall’arte
Le altre VinArte/courtesy le artiste e gli artisti

Al Banco dei pegni c’è Stefania Ianniello con un laboratorio che coinvolge il pubblico e lo rende complice di una raffigurazione che poi la persona firma su un supporto di plastica trasparente su cui appare il volto. Sui muri, alcuni suoi dipinti incisivi di fratellanza e determinazione fisica.
La manifestazione di Guardia Sanframondi svela come la cultura possa creare aggregazione. Si viene qui per bere un sorso di vino e si assaggia un lungo sorso d’arte. Fino a domenica potrete immergervi anche nell’effervescenza della musica live.
Per saperne di più
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www.vinalia.it





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