Ai piedi del Matese, c’è un posto bellissimo da scoprire, Cantalupo nel Sannio, in provincia di Isernia, nel Molise. E’ uno di quei centri sorti nel corso del tempo, dove, tuffandosi tra i vicoli, emergono storia e tradizioni.
Il suo nome deriva dal vocabolo bulgaro “Kan” che significa “Capo” e “Teleped“, “Residenza”, secondo testimonianze raccolte in necropoli del VI sec. d.C. rinvenute nella pianura tra Sepino e Bojano.
La prima notizia certa risale al 1011 quando Astenolfo, principe di Benevento, divenuto Abate di Montecassino, ricevette in dono anche la Chiesa di Sant’Andrea in Cantalupo.
Suggestivo lo scenario in cui è immerso, tra colline ricche di boschi: un invito a passeggiare e scoprire la bellezza della natura. Per gli appassionati d’arte, da segnalare la chiesa di San Salvatore, a tre navate; in quella centrale si dice che durante il terremoto di Sant’Anna del 1805 una statua della Santa rimase integra.
Da quel momento, diventò protettrice del paese e ancora oggi si svolgono manifestazioni e celebrazioni in suo onore. Mentre, al di là della statale, in frazione Taverna, il campanile che si scorge è quello della chiesetta della Madonna del Carmine, degli inizi del ‘600, amata dagli abitanti che il 30 luglio organizzano una processione con tre giri attorno all’edificio sacro.
E’ questo il palcoscenico ricco di secoli in cui ci conduce il sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello con la proiezione del docufilm “Cantalupo nel Sannio on the road”. Il lavoro sarà presentato a Napoli, giovedì 23 ottobre, alle 17,30, alla Biblio-mediateca Ethos e Nomos, Via Bernini 50 (Scala B), al Vomero.
La voce narrante è di Marcella Vitiello; riprese video e regia televisiva Davide Guida che intervengono alla presentazione, coordinati da Vitiello.