Le donne da modelle a modelli: l’arte incontra la letteratura. Da questo titolo è partita l’iniziativa (foto) con cui l’associazione Raffaele Bussi di Castellammare di Stabia ha partecipato al programma off del Festival “L’eredità delle donne 2025”.
Il Festival, alla sua ottava edizione, ha coinvolto l’Italia da Nord a Sud con più di 550 manifestazioni, tutti dedicati all’emancipazione femminile con discussioni tematiche, serate teatrali, dialoghi letterari dal vivo e sui social.
L’associazione Bussi ha organizzato il suo evento a Milano nella galleria dell’artista Andrea Chisesi: un’occasione unica per riflettere sul ruolo della donna nella società, nella letteratura e nell’arte. Attraverso un viaggio spaziale e temporale che ha ripercorso i casi di alcune celebri scrittrici italiane dell’Otto-Novecento, i relatori hanno raccontato la lotta condotta dalle donne per l’emancipazione ed affermazione in ambito letterario e artistico, contro pregiudizi, stereotipi, e retaggi culturali del tempo.
Ad affiancare la conversazione, la collezione di ritratti di donna di Chisesi, carissimo amico di Raffaele Bussi e artista che da sempre pone al centro della sua poetica il mondo femminile.
L’incontro è stato aperto dalla presidente Maria Sarah Bussi che si è soffermata sull’onere della cura, compito storicamente affidato alle donne e che spesso contribuisce ad alimentare le disuguaglianze sociali, ma che reca con sé anche aspetti positivi.
Nel ricordare l’impegno dell’associazione, Maria Sarah Bussi ha commentato: «L’associazione è stata fondata da me e da altre due donne: insieme ci siamo prese cura, sotto diversi profili e per profonde ragioni affettive, di Raffaele Bussi. Ma se oggi siamo qui a custodirne e tramandarne l’eredità umana e culturale, è perché lui ha avuto cura di noi ancor più di quanto noi ne abbiamo avuta di lui».
Ha introdotto i lavori Fulvia Abbondante, professoressa associata di istituzioni di diritto costituzionale e pubblico e docente di diritto e letteratura all’Università di Napoli Federico II, che ha esaminato la storia della questione femminile attraverso l’attenta analisi di tre opere, Il ventre di Napoli di Matilde Serao, Filomena Marturano di Eduardo De Filippo e L’amica geniale di Elena Ferrante.
Giuseppe Langella, già professore ordinario di letteratura italiana contemporanea all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha illustrato l’evoluzione delle donne nella letteratura italiana e la fatica con cui si sono fatte spazio in questo ambiente. Il passaggio dal ruolo di muse ispiratrici o lettrici a quello di autrici è stato infatti segnato da avversità, pregiudizi e discriminazioni, come testimoniato dalle storie di Rina Faccio, meglio nota con lo pseudonimo di Sibilla Aleramo, e Grazia Deledda, figure chiave della letteratura italiana.
Durante la manifestazione Lucia Angella, conduttrice radiofonica e speaker pubblicitaria, ha presentato La letteratura delle donne, un nuovo podcast autoprodotto e scritto con Giuseppe Langella per narrare, in 20 episodi, le storie delle protagoniste della letteratura femminile dall’Unità d’Italia alle soglie del terzo millennio.
In chiusura, Riccardo Rizzo, art director della galleria milanese, ha guidato gli spettatori alla scoperta della poetica dell’artista. La collezione delle opere esposte, grazie a una tecnica tipica di Chisesi, fonde i grandi volti del passato con i manifesti pubblicitari contemporanei, offrendo alla storia la possibilità di una rilettura attraverso la lente della modernità.
Per saperne di più
https://www.raffaelebussi.it







