Il “Miserere” arriva a Napoli, con il suo fascino di canto antico e misterioso, espressione della spiritualit  popolare. Il “Miserere” è una delle preghiere più recitate del Cristianesimo, un salmo penitenziale che affonda le sue radici nella tradizione orale tramandata per secoli.

Oggi, 28 gennaio, alle ore 15.30 nella Sala degli Angeli dell’universit  “Suor Orsola Benincasa” si concluder  il lungo ciclo di incontri sul tema “La citt  cantante”, un progetto curato da Pasquale Scialò e dedicato alla musica sacra, il teatro e l’istruzione musicale nella Napoli del Settecento. Preceduto da una relazione dell’antropologo Marino Niola sul tema dell’archeologia del sacro e da un intervento di Enzo Avitabile, che interpreter  i suoi canti ispirati alla tradizione religiosa, il “Miserere” sar  proposto all’ascolto dei presenti dai giovani cantori di Sessa Aurunca.

La tradizione vuole che il salmo sia stato scritto dal re Davide come pentimento per una colpa di natura erotica commessa con Betsabea, la moglie di un ufficiale dell’esercito.

A Sessa Aurunca viene rappresentato con un canto eseguito da un trio di voci maschili (alta, media e grave), che riprende i versi del salmo 50 di Davide. Il “Miserere” è custodito dall’Arciconfraternita del SS. Crocifisso, impegnata nel tutelarne il valore simbolico secondo il rispetto di una rigida ritualit  che prevede, tra l’altro, la trasmissione orale del canto tra i componenti della confraternita.

“Il canto del Miserere non è catalogabile in un’epoca storica precisa, forse è collocabile tra la fine del 500 e l’inizio del 600. Il maestro Roberto De Simone nel suo volume sui canti e le tradizioni popolari in Campania lo fa risalire alle villanelle popolari cinquecentesche” spiega Amedeo Virgulto, prima voce del trio vocale che si esibir  oggi al “Suor Orsola Benincasa”.

Quando è incominciata la tradizione dei cantori di Sessa Aurunca e quali sono le caratteristiche del trio vocale?
“I primi cantori di cui conosciamo i nomi vissero tra la fine dell’800 e l’inizio del 900, ma è probabile che la tradizione sia nata ancora prima. Il trio deve essere composto rigorosamente da componenti maschili ed è il frutto di una fusione di voci con caratteristiche diverse, che nel corso della recita si mescolano fin quasi a divenire un’unica voce. fondamentale il timbro vocale, il lavoro che viene fatto su di esso.”
Il trio vocale da chi è composto?
“Io sono la prima voce, Rosario Ago seconda voce e Vincenzo Calenzo terza voce. I trii vocali della confraternita sono tre.”
I cantori appartengono tutti alla confraternita del SS. Crocifisso?
“Nelle funzioni e nei riti liturgici possono cantare solo i confratelli, ma vi è naturalmente piena libert  di esibirsi da parte di tutti. Sono molti gli abitanti di Sessa Aurunca che amano cantare il Miserere.”
Esiste una scuola di canto all’interno della confraternita?
“No, non esiste una scuola perch c’è una selezione naturale tra i confratelli più dotati. La fase dell’ascolto è molto importante, poi quando si ritiene di essere pronti viene formato un trio vocale che cresce nell’esercizio quotidiano.”
Quindi per ottenere un’esecuzione perfetta è necessario un grande affiatamento…
“S, un grande affiatamento e un lavoro di preparazione che si affina in anni di prove dedicate all’impostazione del tono e alla modulazione dell’interpretazione.”
L’esecuzione vocale del canto pare richiamare sonorit  tipiche della tradizione araba e andalusa…
” una valutazione fatta dai musicologi, dagli studiosi. Io sono un interprete e non posso esprimermi in merito, ma è vero che le caratteristiche del Miserere fanno pensare a un’influenza di quelle sonorit .”
Qual è il legame del “Miserere” con le tradizioni di Sessa Aurunca?
” un canto penitenziale e trova la sua sublimazione nel periodo della Quaresima. Al calar della luce il mercoled delle ceneri si può incominciare a cantare, e cos tutti i venerd del mese di marzo. Dopo la messa del venerd santo si intona il Miserere nel corso della processione è possibile ascoltare il canto nei vicoli della citt  antica.”
Siete impegnati prevalentemente in occasioni liturgiche o partecipate anche ad altre manifestazioni?
” una tradizione canora di tipo prettamente liturgico, ma siamo stati anche invitati in varie manifestazioni, sia in Italia che all’estero. Laddove vi è attenzione per le tradizioni della musica sacra, l il Miserere trova lo spazio che merita.”

Nella foto, il trio dei Cantori di Sessa Aurunca

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