“Natura res” e “Il tempo e lo sguardo”. Due mostre pittoriche in due posti della citt  di due artisti napoletani che “disegnano” per il mondo, Antonio Sannino e Salvatore Ciaurro.

Due artisti contemporanei, maturi, coraggiosi che sanno guardare anche indietro. Riflessioni contemporanee che non perdono mai le radici e le origini, che tengono dentro il tema della modernit  il vissuto remoto.

Antonio Sannino come dice Vittorio Sgarbi raffigura “paesaggi dell’anima”. Acqua, terra, mare, elementi primordiali sempre riportati in paesaggi ora rurali e campestri, ora marini, affiorati e caldi sempre avvolti in quel grande sentimento naturalista capace di catturare innanzitutto per i giochi cromatici ed il contrasto tra colori.

Il critico d’arte Angelo Calabrese ha “fotografato” i dipinti di Antonio Sannino come delle “ebbrezze sospese”, che denunciano “un’ansia di quiete”. E’ proprio questi sentimenti se ne ricavano allo sguardo ed alla percezione non solo degli addetti ai lavori ma anche di quel pubblico non scelto e finanche non competente. Riporta ad uno sguardo interno facendo sviluppare dialoghi con s, quell’esterno che rimanda dentro e ti fa confrontare con te stesso.

Sannino ritrova pedissequamente la natura su cui dettaglia lo sguardo, gli spazi nascosti, inquadrature nette e mai dubbiose.

Bene dice Barbara Genio a proposito dei 25 dipinti di Sannino quanto sostiene che “spesso la velocit  della vita vieta di fermarsi ad osservare… mai occasione migliore ci fu data, perch lasciarla andare?”

Salvatore Ciaurro, altro genere non meno penetrante e significativo.

Volti, corpi, facce come presi da un contesto e fatti vivere in grandezza, espressioni che interrogano la mente. Ma anche case e piazze riportate a forme e misure perfette.

Lo stile di Ciaurro rimanda ad un pensiero culturale sempre vivo e raffigurante cicli pittorici, interpretato da fasi e confronti arricchiti da un retroterra antico quanto pesante.

“Il tempo e lo sguardo” accompagna una pittura luminosa e rarefatta, un disegno pittorico che ha come filo conduttore l’immagine sempre viva e definita sottratta ad un tempo caratterizzato, al contrario, dalla precariet .

Anche in Salvatore Ciaurro vive l’introspezione psicologia raccontata specialmente in quei nudi detti e non detti, da quei volti segnati con perfette geometrie che pretendono, riuscendovi, di interpretare i tratti psicologici di quel genere umano attraverso i lineamenti e le espressioni che sembrano vivere per gli altri e non per se.

L’espressione più brillante della cultura dell’arte di Ciaurro viene espressa da Nicola Sorrentino che etichetta i lavori di Salvatore come “suggestive emozioni che si svolgono con un incedere sempre pregnante ed un colore che diventa il vero artefice di quanto viene narrato”.

I due piccoli geni “fermano” il tempo, il s, la fantasia, la nostalgia, più in generale coinvolgono momenti, sguardi, opzioni ambientali.

Per chi volesse apprezzare le mostre ed estendere ai più il valore di artisti napoletani ovunque presenti a raffigurare avanguardie artistiche, a riconoscere l’estro anarchico di partenopei non proprio silenziosi si segnala che Antonio Sannino è presente dal 4 al 24 giugno al Maschio Angioino di Napoli (Sala Carlo V) dal luned al sabato e Salvatore Ciaurro dal 10 giugno al 3 luglio presso Artemax Gallery in via Carlo De Cesare, 7 (Piazza Trieste e Trento).

In alto, un’opera di Ciaurro. In basso, un dipinto di Sannino

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