Sintesi astratte mediterranee. Nel complesso monumentale carcere borbonico di Avellino (in piazza Alfredo De Marsico) s’inaugura oggi, giovedì 7 agosto, la collettiva con opere di Maurizio Bonolis, Maria Pia Daidone, Roberto Sanchez, a cura di Maurizio Vitiello.

e in basso la monografia di Dadidone
In questa occasione saranno presentate tre monografie sugli artisti curate Maurizio Vitiello, con contributi poetici del poeta 94enne, Antonio Spagnuolo, che saranno distribuite in sala.
Bonolis è nato a Napoli nel 1952. La sua ricerca si svolge nell’ambito dell’Astrattismo, anche con l’utilizzo delle tecniche della Pittura Digitale. Nel 2017 ha aderito al movimento “Astractura”, fondato e teorizzato dal critico e storico dell’arte Rosario Pinto. Nel 2024, a Benevento, ha partecipato alla VI edizione della BeneBiennale, vincendo il Primo Premio nella Sezione “Digital Art”. Si è avvicinato al mondo della “digital art”, scoprendo nuovi orizzonti e altre vie d’esecuzione.
Napoletana, Maria Pia Daidone sta lavorando a una “sintesi materica fattuale”, che non ha nulla a che vedere con una “sintesi virtuale” che sviluppa tra Londra, Napoli e Cantalupo nel Sannio. Intende, così, sottolineare corpo e colori in un insieme fattivo e utile e per giustamente ripartire sostanza e movimento e determinare trasparenze e motivazioni, d’impeccabile preziosità semantica, nonché filigrane emotive che agitano onde intime e incapsulano vertigini.

Roberto Sanchez è presente sulla scena artistica da tempo. Lavora su tagli prismatici e prosegue su questa declinazione operativa sin dai tempi in cui frequentava, assiduamente, la “Galleria d’Arte di San Carlo” di Napoli, del mai dimenticato, grandissimo e simpatico gallerista Raffaele Formisano, che ha allevato, aiutato e promosso schiere di giovani e promettenti artisti. Oggi dirige il “Museo Minimo” di Napoli per la diffusione dell’arte contemporanea, associazione culturale fondata nel 2004, proseguendo, così, un’intensa attività espositiva.