L’arte è vocazione alla libert , un arcobaleno che disegna una forma perfetta, un bisogno infinito di sperimentazione. Nel 2007, cellule maligne e ostili hanno spento la fiamma della sua vita, ma il suo pensiero, elaborato tra colori, versi e citazioni (che raccoglieva instancabile) brilla ancora di energia. Gianni De Tora lo ha affidato alla moglie Stefania e alla figlia Tiziana insieme alla sue opere che dallo studio di villa Faggella a Capodimonte sono state salvate dall’umidit  e respirano nell’appartamento del Vomero dove ha abitato fino al 21 giugno di sei anni fa, trasformato ora in un piccolo museo, attraversato dal presente, con una finestra sul futuro, come lui avrebbe voluto. Stefania e Tiziana, che lo custodiscono con amore e orgoglio, vogliono restituirlo a Napoli e alle citt  amate dai suoi passi d’artista. E dopo averci riflettuto molto, hanno trovato lo spunto per ricordarlo, scansando la solita antologica da commemorazione.stato Gianni a dare loro l’idea con un’opera su carta realizzata nel 1981. Titolo Territorio indeterminato. Cos si chiamer  il progetto che parte da Napoli il 3 ottobre all’Universit  Suor Orsola Benincasa e, passando per Caserta (dove è nato) e Benevento (il Museo del Sannio fu sede importante dl suo cammino espositivo) , arriver  a Roma. Con tappa straniera, la Grande Mela (nel 2025, forse) a New York, dove Gianni e Stefania hanno trascorso dieci giorni prima che la malattia si risvegliasse, prendendo il sopravvento, sono dedicati i suoi ultimi lavori.
TERRITORIO INDETERMINATO
Territorio indeterminato è un luogo da reinventare. Su sfondo nero, un chilometro indefinito con tre colori primari (giallo, rosso e blu) , una piramide al centro che rappresenta la comunicazione tra diversi linguaggi. In basso, quattro triangoli dalle sfumature diverse e, infine, il testo, inserito per completare il senso della ricerca. Scrive l’autore “Quando i viventi avevano finalmente determinato il proprio territorio, la propria casa… avevano sottratto lo spazio agli oppressi, conservando in poderosi forzieri grandi ricchezze… avevano comprato l’immortalit .. Ma la terra tremò e tutti… scomparvero… rimase soltanto un grande immenso metafisico TERRITORIO INDETERMINATO… da ricostruire”. il manifesto dell’iniziativa. Simbolo di una vita mai arroccata su se stessa, di una creativit  che si espande per indicare l’unica, vera strada possibile da percorrere, quella della conoscenza senza fine.
LO SGUARDO AL NUOVO

Ogni location si concentra un periodo diverso della sua produzione. Si comincia con gli anni settanta, quando nasce il gruppo “Geometria e ricerca” fondato con Renato Barisani, Gianni De Tora, Guido Tatafiore, Alfredo Riccini, Antonio Venditti, Riccardo Trapani, Giuseppe Testa. La geometria è il mondo che si spalanca ai suoi occhi di bambino, da esplorare senza tregua, è il filo dell’esistenza che non si interrompe, ma si rafforza nella curiosit  dell’innovazione. E, negli spazi del Suor Orsola, all’esposizione si affiancano laboratori aperti agli alunni delle scuole primarie, secondarie, oltre che agli studenti del liceo artistico. Una scelta determinata dall’attenzione che Gianni, da insegnante, ha sempre avuto per gli allievi e le nuove generazioni. A dialogare con le sue opere in mostra, un inedito di Vincenzo Frattini, uno dei quattro giovani artisti selezionati da Stefano Taccone (gli altri 3 sono Neal Peruffo per la capitale, Salvatore Manzi per il tour casertano e Nunzio Figliolini per l’evento beneventano) impegnati a confrontarsi con l’universo artistico di un maestro. Completa l’operazione napoletana, la presentazione di una cartella che raccoglie, tra l’altro, insieme a tre serigrafie e una litografia, alcune poesie di Gianni.
BIOGRAFIA PER IMMAGINI

Con un video dello studio Rotella, biografia per immagini, il suo mondo dei segni approda un mese dopo a Caserta, in un percorso che si muove su un doppio binario la reggia con un excursus sugli anni ottanta alle cavallerizze (ex scuderie) e la facolt  di Storia dell’arte della Sun che nel cortile della sua suggestiva sede, ex carcere borbonico, ospita il progetto “Le aule dell’arte”, ideato dalle docenti Gaia Salvatori e Nadia Barrella, un museo di arte contemporanea a cielo aperto dove, tra le installazioni di Barisani e del Gruppo Quarta Pittura, c’è anche il suo labirinto di cubi. A dicembre, invece, la Rocca dei rettori di Benevento si tinge del suo blu anni novanta e nella galleria romana Angelica la primavera 2014 si annuncia con le sue stra-ordinarie pittosculture del duemila, come la croce strabica.
ARMONIA DEI LINGUAGGI ARTISTICI
Se non se ne fosse andato cos presto, proprio poco prima di vedere il suo promemoria “Camera 312” dedicato all’amico Pierre Restany (fondatore del Nouveau Ralisme ) in mostra alla Biennale di Venezia, ci avrebbe stupiti ancora, con un’avventura digitale. E in una di quelle sere in cui la sua fibra era gi  cos debole da impedirgli di camminare, ma non da cenare a casa con gli amici di sempre, ebbe la fo            6                 è« «    oè  á«sptBLlibrineBlinkBBd dBd d«BpGBB«7Be«BEBBèMODEBHlèNOèBB» OJBe
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BEBTB pMBSUPERBS swe7Brza di bisbigliare la speranza di un progetto da lasciare a moglie e figlia una Fondazione che fosse crocevia di musica, arte visiva, teatro, nell’armonia della comunicazione artistica, cos come piaceva a lui, tra rischio, azzardo, volont . Volando libera verso il sole. E parlando con le cose, senza mai perdere di vista la realt .

GIANNI DE TORA
TERRITORIO INDETERMINATO

Dal 3 al 27 ottobre 2013
Universit  degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa

vernissage gioved 3 ottobre alle 17
Apertura straordinaria della mostra, il 5 ottobre, giornata del contemporaneo, promossa dall’Associazione musei d’arte contemporanea italiani (Amaci)

Parte del ricavato dal catalogo (edito da Paparo, con testi, tra gli altri, di Enrico Crispolti e Lucio D’Alessandro,) dei gadget, dei libri d’artista e delle piccole opere in vendita sar  destinato alla Lega italiana lotta tumori vicina alla famiglia fino agli ultimi mesi di vita dell’artista.

Per saperne di più

twitter.com/GianniDeTora

www.facebook.com/giannidetora


www.giannidetora.it

Nelle foto , l’opera del 1981, Territorio indeterminato e Gianni De Tora con il critico d’arte francese Pierre Restany nel 1993 a Gallarate. Infine, l’artista ripreso da Carlo Forti nel sui atelier (1985)

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