La nostra società sta vivendo quella che tutti chiamano la crisi dei valori. Cresti e Giordi attraverso il saggio Il bello, la musica e il potere sembrano raccontare proprio il declino della società.
Scritto sottoforma di dialogo tra i due, racconta in maniera efficace numerose tematiche, sottolineando l’annichilimento umano e la standardizzazione sociale, laddove la bellezza e l’utilità hanno lasciato spazio alla funzionalità.
Di grande impatto contemporaneo, è il discorso sul ruolo della tecnologia. Il testo di Cresti e Giordi racconta infatti di come il “delirio narcisistico” abbia permesso a chiunque di sentirsi artista. Da qui il forte trionfo del brutto.
La bellezza, spiegano gli autori, sembra venir meno in ogni sua parte, restituendo al lettore opere d’arte che non custodiscono il bello. Il concetto di tecnologia ben si lega a quello di intelligenza artificiale. Il testo, infatti, racconta una realtà piuttosto complicata, che col passare del tempo, fa spazio alle macchine tenendo fuori la professionalità e l’unicità dell’essere umano.
La loro è una riflessione accorata sulle sorti dell’uomo, laddove il processo creativo sembra venir meno, sostituito dal gesto meccanico di una macchina. L’intelligenza artificiale, spiega il testo, non viene in soccorso per facilitare il lavoro umano, ma lo sostituisce completamente, annichilendo la creatività. Da qui il dialogo tra i due diviene piuttosto acceso, sottolineando di come le macchine prenderanno il posto dell’uomo, aumentano la disoccupazione, e svuotando di tutta la sua bellezza gli oggetti, le opere d’arte, le gesta.
La musica è un concetto fondamentale che viene ripreso in più punti, permettendo al lettore di nuotare tra la bellezza, la musica e il potere, argomenti che di fatto riprendono la titolazione. La musica viene raccontata dagli autori con un occhio che vira verso il passato, che si sposta al presente e non disdegna il futuro.
Di grande importanza le schede d’ascolto finali, le quali permettono al lettore un accrescimento musicale senza pari, e perché no un secondo o un terzo ascolto di canzoni che hanno fatto la storia della musica.
Numerose le tematiche affrontate lungo il corso della narrazione: la minaccia dell’intelligenza artificiale, le problematiche del mondo musicale odierno, lo scontro politico e il dispotismo dei mezzi di comunicazione. In un libro scritto in maniera chiara e fruibile capace di coinvolgere le masse. (Miriana Kuntz)
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Edizioni Mariù

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