Napoli rende omaggio a Fernanda Wittgens. Una figura straordinaria di donna che ha scritto una pagina della storia in Italia. Un’iniziativa della Fondazione Ezio De Felice, in occasione in occasione del 120º anniversario dalla nascita.
“Buon compleanno Fernanda” s’intitola l’incontro che avrà luogo  lunedì 3 aprile, alle ore 18, nel Teatro di Palazzo Donn’Anna a Posillipo nel largo omonimo.
Alla celebrazione, presieduta da Marina Colonna Presidente della Fondazione Ezio De Felice, che sarà introdotta dalla storica dell’arte Lucia Arbace, parteciperà Emanuela Daffra, storica dell’arte e Direttore Regionale Musei della Lombardia, che discuterà del tema Brera: un’idea di museo, approfondendo il ruolo di Fernanda Wittgens nella promozione dell’arte e della cultura della Pinacoteca.
Interverrà anche Erica Bernardi, storica dell’arte dell’Istituto Europeo di Design di Milano, parlerà di Fernanda Wittgens come figura di spicco nella politica culturale di Milano e della sua opera di salvaguardia del patrimonio artistico della Pinacoteca di Brera durante il conflitto mondiale. Chiude il dibattito Nadia Barella dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli.
Fernanda Wittgens è stata una pioniera nel campo della direzione dei musei in Italia, diventando la prima donna soprintendente e direttrice della Pinacoteca di Brera, e quindi la prima figura femminile impegnata nella direzione di un grande museo in Italia.
  Nei difficili anni della seconda guerra mondiale, antifascista convinta, scontò con il carcere la sua opposizione al regime. Il suo impegno e la sua passione per l’arte hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della cultura italiana.
Nata a Milano nel 1903, si laurea in Lettere nel 1926 e viene assunta come “operaia avventizia” a Brera nel 1928, con funzioni tecnico-amministrative che svolgerà con una cura e una preparazione tali da impressionare l’allora direttore del museo Ettore Modigliani.  
Fu lui ad affidarle l’incarico di vicedirettrice. Autrice di innumerevoli ed apprezzate pubblicazioni d’arte anche ad uso delle scuole, Fernanda Wittgens ad appena 27 anni, si trova a organizzare per conto della Pinacoteca una mostra d’arte italiana a Londra, che riscuoterà grande successo.  
Nel 1941, quando Modigliani fu costretto a lasciare l’Italia a causa delle leggi razziali, Fernanda assunse la direzione e si impegnò a mettere in salvo il patrimonio della Pinacoteca dalle razzie naziste e dai bombardamenti che avrebbero colpito Milano.
Nel ’44 Fernanda l’arresto con l’accusa di antifascismo e per i rapporti intrattenuti con il mondo culturale ebraico e per aver aiutato molti a salvarsi dai campi di concentramento nazisti, tra loro il suo relatore Paolo D’Ancona.  Detenuta nel carcere milanese di San Vittore, fino al 1945.
Nell’immediato dopoguerra si cimentò nell’opera di ripartenza del museo distrutto dai bombardamenti: suo il sogno di una “grande Brera”, un museo per e della città, nella convinzione che l’arte debba essere appannaggio di tutti.  
Nel 1950 enne nominata soprintendente alle Gallerie della Lombardia, incentivando, tra le altre cose, il restauro del Cenacolo Vinciano e l’acquisto della Pietà Rondanini. 
Sarebbe troppo bello essere intellettuale in tempi pacifici, e diventare codardi, o anche semplicemente neutri, quando c’è un pericolo scrisse in una lettera alla madre nel periodo bellico. Così riassumeva la sua coscienza civica di combattente. Da grande italiana e patriota.
In foto, la Fondazione De Felice a Palazzo Donn’Anna. Scatto di Giuliana Calomino

De Felice Foundation/Naples pays tribute to Fernanda Wittgens, first woman to lead the Pinacoteca di Brera. Passionate intellectual and antifascist

Naples pays tribute to Fernanda Wittgens. An extraordinary figure of a woman who wrote a page of history in Italy. An initiative of the Ezio De Felice Foundation, on the occasion of the 120th anniversary of her birth.
“Happy Birthday Fernanda” is the title of the meeting that will take place on Monday, April 3, at 6 p.m., in the Theater of Palazzo Donn’Anna in Posillipo in the homonymous largo.
The celebration, chaired by Marina Colonna President of the Ezio De Felice Foundation, who will be introduced by art historian Lucia Arbace, will be attended by Emanuela Daffra, art historian and Regional Director of Museums of Lombardy, who will discuss the theme Brera: an idea of museum, exploring the role of Fernanda Wittgens in promoting art and culture at the Pinacoteca.
Erica Bernardi, art historian at the European Institute of Design in Milan, will also speak about Fernanda Wittgens as a leading figure in Milan’s cultural policy and her work to safeguard the artistic heritage of the Pinacoteca di Brera during the World War. Nadia Barella of the University of Campania Luigi Vanvitelli will close the discussion.
Fernanda Wittgens was a pioneer in the field of museum direction in Italy, becoming the first woman superintendent and director of the Pinacoteca di Brera, and thus the first female figure involved in the direction of a major museum in Italy.
During the difficult years of World War II, a staunch anti-fascist, she served her opposition to the regime with imprisonment. Her commitment and passion for art left an indelible mark on the history of Italian culture.
Born in Milan in 1903, she graduated in Literature in 1926 and was hired as an “adventitious worker” at Brera in 1928, with technical-administrative duties that she carried out with such care and preparation that she impressed the then museum director Ettore Modigliani.
It was he who entrusted her with the post of deputy director. The author of countless and highly regarded art publications, including for use in schools, Fernanda Wittgens at the age of just 27 found herself organizing an exhibition of Italian art in London on behalf of the Pinacoteca, which was to be a great success.
In 1941, when Modigliani was forced to leave Italy because of racial laws, Fernanda took over as director and worked to save the Pinacoteca’s holdings from Nazi raids and the bombings that would hit Milan.
In ’44 Fernanda was arrested on charges of anti-fascism as well as for her dealings with the Jewish cultural world and for helping many to save themselves from Nazi concentration camps, among them her speaker Paolo D’Ancona. Imprisoned in Milan’s San Vittore prison until 1945.
In the immediate postwar period she tried her hand at restarting the museum destroyed by bombing: her dream of a “great Brera,” a museum for and of the city, in the conviction that art should be the prerogative of all.
In 1950 en she was appointed superintendent of the Galleries of Lombardy, spurring, among other things, the restoration of the Cenacolo Vinciano and the purchase of the Pietà Rondanini.
It would be too good to be an intellectual in peaceful times, and to become a coward, or even simply neutral, when there is danger, she wrote in a letter to her mother during wartime. Thus she summed up her civic consciousness as a fighter, a great Italian and a patriot.

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