Napoli, inaugura alla Galleria PrimoPiano la mostra “Proclama” la resistenza partenopea raccontata dalle opere di Marrazzo Francesca Capasso, Maiorino Buonocore, Marco Natale, Pier Paolo Patti, Antonella Raio, Ciro Vitale. A cura di Raffaella Barbato e Antonio Maiorino.

A settant’anni dalla insurrezione del Settembre 1943 che vide i cittadini di Napoli uniti contro l’occupazione nazista, le voci e le testimonianze di chi visse quei giorni si intrecciano all’interno della mostra – progetto Proclama, a cura di Raffaella Barbato e Antonio Maiorino Marrazzo.
Negli spazi della Galleria Primopiano la citt  riscopre i valori che guidarono la rivolta grazie a questo progetto che omaggia la resistenza partigiana e civile e la memoria di un rilevante momento storico della citt  di Napoli il tempo dell’opposizione, in cui preti, giovani, operaie, scugnizzi, professori, medici, militanti e disoccupati sacrificarono la propria vita costruendo uno scudo al regime nazifascista, e liberando il capoluogo campano. Settantasei ore ininterrotte di scontri, il sacrificio di 168 partigiani e 159 cittadini inermi sono rese vive da un progetto che più che una mostra si struttura come interrogazione storica antropologica di questa difficile pausa temporale italiana.
Fino al 30 settembre, negli spazi della galleria resteranno in visione i lavori Evoluzioni (regia Ciro Vitale) ed Ecco l’Aprile (regia Ciro Vitale e Pier Paolo Patti), video che raccolgono uno il lancio degli oggetti dalle finestre, nel tentativo di bloccare l’avanzata delle truppe naziste, l’altro le interviste, i ricordi e le riflessioni della gente di Scafati che ha vissuto la resistenza, l’arrivo degli americani che “distribuivano biscotti e cioccolata ai bambini”; “Wind Resistenze” di Ciro Vitale, istallazione audio, animata dalle voci dei partigiani che hanno fatto la resistenza, simbolo della memoria che continua ad esistere grazie alla volont  di ricordare e raccontare.
E la volont  di ricordare lega l’opera di Vitale a quella dell’insolita coppia Maiorino Buonocore che, con “La porta dell’insurrezione”, propone una singolare azione di "resistenza letteraria", in cui linguaggi differenti letteratura ed arti visive, agiscono in fusione sinergica tra di loro. Due testi inediti di riflessione sulla resistenza si sovrappongono e si confondono all’occhio superficiale, mentre sono perfettamente leggibili all’occhio di chi si avvicina.
Pier Paolo Patti propone invece un lavoro concettuale, “Sale”, in cui attraverso la stratificazione di differenti texure, denuncia l’urgenza di resistenze contemporanee.
Senza titolo, inedita installazione di Francesca Capasso, è un’ opera dalla forte intensit  poetica, in cui l’artista recupera e unisce l’antica tecnica di tortura cinese della goccia, allo scoppio della resistenza partenopea. Un’opera che “lavora sull’evoluzione – come spiega stesso l’artistae racconta il coraggio e la tenacia di un popolo che dopo tanti sacrifici ha trovato la forza di reagire”.
“Il lato positivo degli scontri armati”, elaborato fotografico di Marco Natale, offre una riflessione sui paradossi dei conflitti armati nata dalle considerazioni rilasciate dal partigiano napoletano Antonio Amoretti in un’intervista datata. L’artista altera la dimensione della fotografia lavorando con l’acido e creando un alternarsi di presenze assenze che rende la resistenza un’ urgenza senza tempo.
che da poco terminata l’esperienza newyorkese, presenta I Cinque Cantoni, installazione performativa che si articoler  tra gli spazi interni ed esterni della galleria. Centrale la figura dello scugnizzo che ritorna all’infinito attraverso un gioco di specchi affiancato, ancora una volta, dai ricordi di chi tutto questo l’ha vissuto, per ricordare che “la resistenza c’è stata ma ce n’è una che deve ancora venire”.

Galleria PrimoPiano _ Via Foria 118- Napoli
Orari di visita 15,30 alle 19,30
fino al 30 settembre 2013

In foto, sopra, l’opera di Patti. In basso, da sinistra, i lavori di Capasso, Vitale e Buonocore-Maiorino

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