Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro a Parigi. Dove hanno portato il film, “L’ultimo Pulcinella”, ispirato a un soggetto inedito di Roberto Rossellini, uscito nelle sale italiane nel marzo scorso, all’Istituto italiano di Cultura. Calorosi applausi dal pubblico in sala, per loro e per Napoli.
Non è stato sorprendente vedere approdare Scaparro e Ranieri a Parigi: il film racconta una storia di emigrazione dall’Italia alla Francia, le difficolt  di un giovane napoletano, Francesco (Domenico Balsamo) nella sua citt  e la fuga nella banlieu parigina, dove sar  seguito dal padre (Massimo Ranieri o Pulcinella). Ed è proprio qui che padre e figlio ritroveranno l’amore per il teatro, affrontando in questo modo anche la complessit  del loro rapporto.
Un film piacevole, che racconta due realt  di vita diametralmente opposte, quella napoletana e quella parigina, vissute attraverso un rapporto umano, il rapporto di Michelangelo (Massimo Ranieri), attore sventurato e senza successo, con il figlio, un giovane alla ricerca della sua identit , lontano dalla sua citt  d’origine, Napoli, ancora oggi tanto difficile da vivere.
Un film che affronta molti temi interessanti, ma che non li sviluppa con molta intraprendenza: la realt  di una Napoli in cui i giovani sono costretti a scappare per paura dei loschi affari camorristici, la banlieu parigina e l’incomunicabilit  tra gli immigrati e gli abitanti della capitale francese, la difficolt  di fare teatro al giorno d’oggi.
Ed è proprio il teatro il tema più caro a Scaparro. Lo sottolinea alla conferenza che apre la proiezione del film: “Mi domando se sia ancora possibile fare del teatro, e dell’arte in generale, oggi, in un secolo in cui stiamo mettendo da parte tutto ciò che è comunicazione. Il teatro è comunicazione, è vita: è comunicazione tra l’attore e il suo pubblico, è la vita reale oggettivata e trasposta sulla scena”.
La risposta la danno Massimo Ranieri e il finale del film: “Pulcinella siamo io, tu, tutti noi. Pulcinella è Napoli, è Parigi, sono le citt  in cui viviamo. Pulcinella è il teatro, è l’arte, è l’amore che ci spinge a recitare, anche senza il pubblico adatto”.
E il film si conclude cos: l’ultimo Pulcinella, Michelangelo, canter  ancora una volta “Palombella zompa e vola”, con un ardore e un coraggio mai mostrati prima, sulla scena di un teatro vecchio e dimenticato, con il commissario di polizia, che lo guarda un’ultima volta da lontano, prima di voltare le spalle, sospirando “Ah, les Italiens…”.

La notizia / Bideri nei “Dialetti d’Italia”
Due su quattro dei brani napoletani contenuti nel cd “Dialetti d’Italia” sono targati edizioni musicali Bideri. A rappresentare la Campania nel doppio album che raccoglie tutti i dialetti del Belpaese, ci sono infatti due strepitose interpretazioni di Massimo Ranieri, alle prese con “‘O sole mio”, il brano napoletano e italiano più noto nel mondo, ed una versione dal vivo di “‘O surdato nnammurato”, riportata alla sua dolente natura. Insieme a “Fratelli d’Italia”, si ascoltano nel disco brani come “Madonina” e “Vitti na crozza”, “Roma nun fa’ la stupida stasera” e “Quel mazzolin di fiori”, e le voci di Alberto Rabagliati, Ornella Vanoni, Gabriella Ferri, Gigliola Cinquetti, Bruno Lauzi, Franco Califano, Claudio Villa, Giacomo Rondinella, Nino Taranto e tanti altri. La compilation, pubblicata dalla Warner Music, è disponibile dal 12 febbraio in tutti i negozi.

www.fondazionebideri.it

RISPONDI

This site is protected by reCAPTCHA and the Google Privacy Policy and Terms of Service apply.