“Buon sangue non mente”. In questo caso è una verit  provata. Parliamo di Lucy D’Albert, figlia del ballerino inglese Albert Johnson e dell’attrice e cantante russa Lydia Johnson. Elena Lucy Johnson, soubrette, attrice teatrale e cinematografica, nasce a Mosca il 30 di settembre 1914. Dopo la rivoluzione la famiglia si sposta, fino ad arrivare in Italia.
BALLERINA CON I GENITORI

Lucy lavora come ballerina nella compagnia dei genitori, che ben presto lascia perch notata dai fratelli De Filippo la scritturano per i loro spettacoli, recita anche in parti drammatiche in sceneggiate napoletane. E debutta nel teatro di rivista di qualit  con Michele Galdieri, per”Marionette che sanzioni” e “Disse una volta un biglietto da mille”. In seguito, lavora con Nino Taranto, Totò, Anna Magnani, e altri grandi dell’epoca anni venti/trenta fino a diventare una delle soubrette più richieste in Italia. Nel frattempo cambia anche il nome che italianizza in Lucia D’Alberti.
I NAPOLETANI L’ADORANO

Anni 30. Diventa l’attrazione del Teatro Nuovo. Si innamorano tutti di lei , per la sua bravura e bellezza. Perfino Umberto di Savoia, erede al trono, ma anche milionari, nobili, tutto il popolo napoletano l’adora, vecchi, giovani… per il portamento altero, la sua bravura nel danzare, le splendide forme longilinee, la padronanza del canto e della recitazione. Riesce ad ammaliare anche per quel suo strano accento, un accento pienamente napoletano che tradisce l’origine russa. Ma i tifosi del “Napoli” ce l’hanno un po’ con lei. L’accusano di nuocere alla salute e robustezza di Attila Sallustro, il famoso centrattacco della squadra, che la diva ha sposato dopo averlo incontrato proprio al Nuovo.
UN BAMBOLOTTO DI STOFFA L’IRA DEI TIFOSI DEL NAPOLI
E ancora racconta «I tifosi imputavano a me tutti gli errori, veri o presunti, che lui commetteva durante le partite. Turbe di scalmanati, la domenica sera si stipavano accanto all’ingresso del teatro. “Lucy, tu lo devi lasci  sta’ ad Attila” gridavano. Qualche volta ebbi paura che mi massacrassero” . Per questo motivo chiesi a Attila «Che dici, Attila? Mi metto a fare la casalinga?». La loro unione andò avanti fino al 28 maggio 1983, fin quando ci Attila è vissuto. Lucy si spense, casalinga e arcinapoletana, il 6 maggio 1984 . Lasciando il figlio, Alberto, e tre nipoti. Giusto un anno dopo aver dato l’addio al marito. Per onore di cronaca bisogna dire che la nostra Lucy ha lavorato con i grandi del teatro oltre a quelli gi  citati-come Remigio Paone, Garinei e Giovannini, Billi e Riva, Delia Scala, Walter Chiari.

Nelle, foto la soubrette di origine russa, amata dai napoletani

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