L’ arte che supera le barriere. E illumina anche a chi è ipovedente. Al museo archeologico di Napoli, infatti, è in programma l’esposizione “Braille e non solo”, promossa dall’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti in rete con i servizi educativi del Mann. Da sabato 19 fino a lunedì 28 febbraio.
In esposizione ventiquattro scatti realizzati durante il corso triennale “Bambini fotografi”: gli educatori, nel team condotto da Marzia Bertelli, hanno guidato ragazzini dai 7 ai 15 anni, con disabilità visiva, a scoprire la disciplina che, forse più di altre, si basa sulla forza dell’immagine.
La mostra, organizzata in occasione della XVesima giornata nazionale del Braille, fa emergere il valore della didattica e degli strumenti di supporto ai piccoli allievi: le fotografie sono accompagnate da didascalie in formato audio e, naturalmente, da trascrizioni in Braille. Importante, nel percorso, percepire lo spirito di gruppo, che è la prima forma di promozione dell’accessibilità fisica e cognitiva al patrimonio culturale. 
“Braille e non solo” risponde all’impegno che l’Archeologico di Napoli dedica, da tempo, al rapporto con diversi tipi di pubblico: laboratori e attività didattiche con soggetti affetti da disabilità visiva hanno portato a fare rete con diverse realtà, anche non campane, come il Museo Omero, Museo tattile statale.
I dispositivi tattili presenti nelle sale alla sezione Preistoria e in collezione Magna Grecia rappresentano strumenti fondamentali per valorizzare e comunicare i tesori della struttura museale

In alto, un’immagine degli allievi coinvolti nel progetto “Bambini fotografi”

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