Dal 7 al 9 novembre nel laboratorio antico di Molino Quaglia piazzaioli di tutta Italia si riuniranno a Vighizzolo d’Este per la quinta edizione di PizzaUpil simposio tecnico sulla pizza italiana organizzato dall’Universit  della Pizza. Per tre giorni pizzaioli si confronteranno sulle tecniche di lavorazione e materie prime, novit  e tendenze legate ad uno dei lavori maggiormente legati alla tradizione della cultura gastronomica italiana. Un evento che fa diventare la pizza il simbolo sociale della riunificazione nazionale.

PizzaUp nasce come progetto che stimola il dialogo e la collaborazione tra gli esperti della pizza di tutta Italia per affermare metodi e sistemi di lavoro che fanno crescere il singolo professionista insieme alla crescita della categoria.

La pizza nel mondo parla solo italiano, con le varianti e tipicit  locali che ne fanno un piatto da scoprire e riscoprire senza mai stancarsi.

A Vighizzolo d’Este si parler , dunque, di come siano cambiati i gusti, i profumi, la lavorazione e le materie prime della pizza dalle sue origini al giorno d’oggi e si affronteranno tematiche strettamente legate al mondo della pizzeria. Insomma un prodotto made in Italy che diventer , se non lo è gi  diventato, il nuovo simbolo sociale di un’Italia unita che, ancora una volta, afferma la sua identit  a partire dalla tavola.

PizzaUp, che non ha caso ha avuto durante lo scorso mese di maggio un prologo a Napoli, patria conclamata della pizza, porta avanti da anni un lavoro condotto da pizzaioli esperti per affermare l’unicit  della pizza italiana nel mondo con la ricerca e la codifica delle migliori tecniche piuttosto che con gare e acrobazie individuali. Il dibattito alla presentazione napoletana di Pizza Up è stato intrapreso da due pizzaioli storici del capoluogo campanoGino Sorbillo e Renato Bosco che si sono confrontati sull’utilizzo delle materie prime, del lievito madre e della propria tecnica di lavoro per la preparazione delle pizze per cui sono conosciuti ed apprezzati. La pizza napoletana è nata con l’utilizzo di farine macinate a pietra e lievito madre.

Alcune semplici domande hanno dato vita al prologo di Pizza Up, dalle quale parte l’evento di novembre.

Perch dunque oggi la sua connotazione è cos differente dalle origini? Può un prodotto come la pizza possedere ancora oggi i profumi e i gusti di un tempo? Come mai e quando i pizzaioli napoletani hanno abbandonato l’utilizzo del lievito madre in favore del lievito di birra? Il dibattito creato da questi interrogativi è stato vivace e ha coinvolto numerosi degli intervenuti, con cenni storici e storie, a volte leggendarie, che, a detta dei presenti, per la prima volta emergono in un incontro che ha coinvolto cos tante delle pizzerie storiche napoletane.

Con l’anteprima di “PizzaUp” il Molino Quaglia prosegue nel lavoro di sensibilizzazione relativo all’importanza dell’utilizzo di materie prime d’eccellenza anche per la realizzazione della pizza, intesa come piatto completo di ristorazione. Lavoro che per il 2011 è iniziato lo scorso gennaio a Identit  Golose, è proseguito nei laboratori della pizza a Squisito! 2011 e che, prima di PizzaUp, vedr  un altro appuntamento nell’ambito della Festa a Vico di Gennaro Esposito dove tutte le pizze proposte durante l’evento saranno realizzate con Petra, farina di grano tenero macinata a pietra.

In foto, l’intramontabile pizza Margherita

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