Nel 1995 uscì “Oltraggio al pudore” (MTS edizioni), l’autobiografia di Riccardo Schicchi in cui il noto fotografo, regista e talent scout raccontava con onestà la sua vita trasgressiva, e la sua dedizione alla causa della liberazione della sessualità da tutti i tabù e i pregiudizi.
A distanza di trent’anni, è stato deciso di riproporre l’opera in una nuova versione curata da Eva Henger, la vedova di Schicchi; un omaggio all’artista scomparso prematuramente nel 2012 ma anche un modo per tramandare la sua eredità di individuo libero, ribelle e anticonvenzionale. Eva Henger è anche l’autrice della toccante postfazione in cui rievoca la sua vita accanto a Riccardo in quanto marito e padre, mentre Debora Attanasio, la segretaria storica di Schicchi, rammenta nella prefazione all’opera la figura del professionista che lei affiancò nella gestione dell’agenzia di casting e produzione specializzata in pornografia “Diva Futura”.
Questa agenzia, situata in via Cassia a Roma, fu fondata da Riccardo Schicchi in società con Ilona Staller – la celebre pornostar Cicciolina; nel tempo, transitarono in questo luogo alcune delle più note pornodive come Moana Pozzi, si girarono i film che cambiarono l’approccio degli italiani alla pornografia, che venne sghettizzata e resa un fenomeno culturale, e avvennero anche molti tentativi di cancellare tale realtà mediante retate della polizia, blocchi della produzione a causa di procedimenti legali e così via.
Riccardo Schicchi ha però sempre lottato per le sue idee libertarie: nell’opera egli racconta tutte le battaglie condotte da solo o con le sue attrici, che nel frattempo erano entrate prepotentemente nell’immaginario degli italiani, e che ebbero luogo non solo nelle piazze ma anche in televisione, in radio, a teatro, sui giornali e perfino nelle aule del Parlamento, dove i democristiani e i cattolici gretti, in particolare, consideravano Schicchi e company come degli emissari di Satana. Da lì nacque l’amicizia con Marco Pannella e l’adesione al Partito Radicale, e di conseguenza l’elezione a deputata di Ilona Staller e la nascita del Partito dell’Amore, che però non ottenne molti consensi. In questa autobiografia, Riccardo Schicchi racconta la sua storia non cercando mai giustificazioni ma offrendo la sua testimonianza nuda e cruda, consapevole di essere un personaggio controverso e scomodo che è stato e potrà essere sempre frainteso.
Giudizi morali a parte su quella che fu la sua personale condotta di vita, gli si deve dar credito di aver generato un’attenzione per l’espressione della libera sessualità che non esiste in nessun altro Paese del mondo, perseguendo certamente dei fini commerciali ma anche dei più validi scopi ideologici. (Alberto Telli)
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