Teatro Sannazaro/ Rosaura alle dieci: cinque personaggi per raccontare un delitto che (forse) non è mai accaduto. La manipolazione della realtà

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Due sul palco per circa 60 minuti di spettacolo. La noia è una sconosciuta, la suspense, ovvero quel sentimento di incertezza che spinge a voler sciogliere il mistero, non abbandona mai il pubblico sino alla fine. “Rosaura alle dieci” è un esempio di come si possa proporre un poliziesco a teatro senza lasciarsi intrappolare dalla monotonia. L’utilizzo delle maschere e la bravura dei protagonisti riescono a mantenere alta l’attenzione.


“Rosaura alle dieci” (foto) dello scrittore, giornalista e avvocato argentino Marco Denevi (1922 – 1998) è in programma fino a stasera (alle 21) al teatro Sannazaro per la rassegna “Prime di settimana” che dà spazio a compagnie nazionali e a under 35 tra il lunedì e il mercoledì.
A proporre un testo intrigante e enigmatico nella produzione (abruzzese) di Teatro del Sangro e Green Factory è Stefano Angelucci Marino che ne ha curato la traduzione, l’adattamento e la regia, interpretandolo insieme a Rossella Gesini.    
La scelta di utilizzare un italiano intriso di spagnolo nel suadente accento sudamericano rendono Angelucci da subito accattivante, familiare e ironico, senza strafare. Come se stesse raccontando un fatto che gli è accaduto poco prima.  L’ambientazione è semplice, un tavolo che rappresenta la pensione «La Madrileña» di Buenos Aires, al centro della vicenda.
Qui, la figura maschile è il pittore e restauratore Camilo Canegato ospite fisso e irreprensibile da 12 anni, travolto all’improvviso da passione per una giovane donna, Rosaura, dapprima presentata a spettatrici e spettatori attraverso profumate lettere che arrivano con la posta delle 22, poi vittima, ammazzata nel giorno stesso del suo matrimonio con l’artista.  Ma è veramente lui l’assassino?   
Un delitto di cui non sapremo mai la verità e nemmeno se sia realmente avvenuto. Il racconto (dalle sfumature pirandelliane) si snoda mediante cinque personaggi che si propongono attraverso maschere diverse.      
La proprietaria Doña Milagros, impicciona e invadente, lo studente David Réguel quasi avvocato, Camilo Canegato stesso, la signorina Eufrasia, la domestica Elsa affidano la loro testimonianza all’ispettore Baigorri su un fatto che probabilmente è stato inventato perché la stessa identità di Rosaura è improbabile.
Un autentico giallo che ci porta per mano grazie all’abilità dei due attori, magistrali nel diversificare voci e personalità. Una storia ancora attuale, scritta negli anni cinquanta, che ci fa riflettere sulla capacità umana di manipolare la realtà e la sua comunicazione.
Completano la messinscena i costumi e la scenografia di Vize Ruffo, le luci e il suono di Vittoria Coletti e Mattia Lattanzi. L’organizzazione è a cura di Florencia Galano e Agustin Rodriguez.
Per saperne di più
info@teatrosannazaro.it – 081 411723

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