Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera del presidente nazionale Paolo
Pisanti ai librai italiani. Un appello a sostenere la proposta Levi sulle regole
del mercato del libro, attualmente "parcheggiata" alla commissione cultura del
Senato.

Cari amici, cari colleghi,

l’iter parlamentare, iniziato in maniera positiva presso la VII commissione cultura della Camera dei Deputati la quale, come sapete, aveva licenziato all’unanimit  in sede legislativa la proposta Levi, ha purtroppo subito una battuta d’arresto nella omologa commissione del Senato che si è riservata di prendere in esame il provvedimento in maniera più approfondita, soprattutto sul tema delle promozioni, per apportare possibili modifiche.

Questa decisione rimanderebbe il testo all’esame della Camera dei Deputati con le conseguenze immaginabili, soprattutto nell’attuale, incerto, scenario politico, allontanando la possibilit  di avere entro tempi brevi, se non addirittura perdere, una regolamentazione per il nostro settore.

Lo scorso 12 ottobre siamo stati auditi con l’Aie dalla VII commissione del Senato della Repubblica e abbiamo presentato e discusso la nostra memoria e la tabella comparativa dei miglioramenti che riteniamo che il ddl realizzi rispetto al caos attuale (allegate), invitando gli onorevoli Senatori a valutare con attenzione l’opportunit  di approvare il provvedimento che riteniamo un primo passo indispensabile per la sopravvivenza delle librerie indipendenti.

Negli ultimi due anni, l’Ali e l’Aie hanno lavorato in maniera incessante per elaborare, insieme al primo firmatario della proposta di legge, on.le Ricardo Franco Levi e a tutti i rappresentanti della filiera editoriale-libraria, questa normativa che finalmente detta regole uguali per TUTTI (librerie indipendenti, cartolibrerie, catene editoriali, Gdo, coop, ipermercati, edicole, stazioni di servizio, etc.), ponendo fine alla totale deregulation dell’attuale mercato.

E’ doveroso, altres ricordare che la nostra associazione si è impegnata per quasi 30 anni, per proporre, al Parlamento e ai vari governi che si sono avvicendati, disegni di legge a sostegno delle librerie indipendenti e della lettura, che prevedessero anche la regolamentazione del prezzo fisso e dell’offerta di sconto (per citarne alcune mai realizzate, la proposta Veltroni, la proposta Melandri, la proposta Manconi, la proposta Ripamonti), fino a giungere all’approvazione dell’art. 11, legge n. 62 del 7 marzo 2001, attualmente in vigore che modificato unilateralmente in più parti dai vari governi, appare ormai purtroppo inefficace poich consente le promozioni senza alcun limite di tempo e di sconto da parte di chicchessia, in un mercato che è cresciuto a favore delle librerie di catena e della distribuzione, della grande distribuzione e dell’online.

Al di l  delle pericolose contrapposizioni che hanno alimentato il dibattito negli ultimi tempi sul ddl Levi, con proposte a volte fantasiose da parte di alcuni piccoli editori, di cui vi abbiamo più volte informati, e in ottemperanza con quanto deliberato all’unanimit  nel 65 Congresso Nazionale del 15 maggio 2010 a Torino e nel consiglio direttivo nazionale, l’Ali-Associazione librai italiani Confcommercio-Imprese per l’Italia, che raggruppa la stragrande maggioranza delle librerie indipendenti e ne rappresenta le istanze presso le istituzioni pubbliche e private, ritiene di cruciale importanza in questo momento che TUTTI i colleghi sul territorio facciano sentire la propria voce, indirizzando alla nostra segreteria (segreteria@libraitaliani.it) il proprio assenso alla normativa in discussione

Riteniamo non sia pù procrastinabile l’entrata in vigore in Italia di una legge che regolamenti il prezzo fisso e l’offerta di sconto al pubblico, partendo da regole uguali per tutti perch tutti i librai hanno il diritto di poter continuare ad offrire il loro servizio ai cittadini.

La nuova normativa potr  costituire, come gi  detto, l’inizio di una fase nuova in cui lavorare per migliorare non solo i rapporti commerciali fra le librerie e gli editori, ma anche i contenuti della normativa stessa, in attesa che ci siano la volont  e le risorse per una vera legge del libro organica e onnicomprensiva.

Confido nella massiccia partecipazione dei colleghi sul territorio e vi ringrazio fin da ora per il vostro sostegno.

Ali Confcommercio

Imprese per l’Italia

Il Presidente

Paolo Pisanti

Memoria dell’Ali sul ddl levi a.s. n. 2281 – Nuova disciplina del prezzo dei libri

L’attuale normativa del settore librario, l’art. 11 della legge n. 62/2001, risulta purtroppo non più idonea a regolamentare le vendite di libri poich prevede la fissazione del prezzo da parte dell’editore o dell’importatore ma, per la liberalizzazione delle vendite promozionali effettuate da chiunque, non rispetta la percentuale di sconto massimo al pubblico (15%), e provoca quindi una contraddizione perniciosa nella sua formulazione. Al momento dell’approvazione, l’art. 11, in vigore in via speri            6                  «    oè è á«sptLlibrined dd dpG7e:EèHlèNO» OJe
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Il fine del ddl Levi è di limitare la concorrenza basata su politiche di riduzione dei prezzi tra i canali di vendita, cos da consentire alle librerie indipendenti, di poter competere e di non essere schiacciate dalle catene editoriali e distributive e dalla GDO.

Confermando il principio generale gi  previsto dalla normativa in vigore, della soglia massima di sconto del 15% sul prezzo di vendita del libro, il DDL Levi A.S. n. 2281, approvato all’unanimit  dalla VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati il 14 luglio 2010, prevede le seguenti fondamentali novit :

1) impedisce ai dettaglianti (librerie indipendenti, catene editoriali, catene indipendenti, Gdo, megastore, cartolibrerie, coop, etc.) di realizzare vendite con riduzioni di prezzo maggiori rispetto a quello massimo consentito (15%), stabilendo finalmente regole uguali per tutti i canali di vendita.

2) fissa uno sconto massimo (20%) per le vendite di libri on line (nella attuale normativa non è previsto limite di sconto). La regolamentazione delle vendite online mette un freno alla concorrenza, anche degli editori, in un canale di vendita la cui crescita negli Usa ha gi  costretto librerie importanti ad un drastico ridimensionamento, se non alla cessazione delle attivit .

3) fissa un limite di sconto (20%) anche per la vendita di libri a biblioteche, archivi e musei pubblici (per la quale attualmente non è previsto un limite di sconto). Le librerie indipendenti torneranno a competere in un mercato ormai precluso alle loro attivit .

4) elimina la possibilit  di acquistare in prenotazione le “novit ” a sconto libero.

5) stabilisce che l’editore, cui la legge attribuisce l’individuazione del prezzo del libro, può realizzare campagne promozionali della durata massima di un mese, vietate a dicembre, purchè non discrimini tra i canali di vendita, mettendo tutte le librerie nella condizione di aderire.

Alcuni piccoli editori criticano proprio tale ultima previsione sostenendo che la disposizione di fatto consente di aggirare gli obiettivi della legge, favorendo le catene editoriali e la GDO. Questa affermazione non corrisponde al vero, in quanto la norma in oggetto, imponendo all’editore di “offrire”, in maniera concreta, la promozione a tutti i canali di vendita, è anch’essa finalizzata ad evitare sperequazioni tra librerie e ad incentivare l’interesse per la lettura da parte di un pubblico più vasto.

Sempre in relazione alla medesima norma, si asserisce che favorirebbe i grandi editori, gli unici in grado di realizzare campagne promozionali. Anche questa è un’affermazione non esatta, in quanto la concorrenza in ambito editoriale non è tra due libri diversi, ma tra lo stesso libro venduto con sconti diversi in canali differenti. Difficilmente chi entra in libreria per comprare l’ultimo libro di un autore, al momento dell’acquisto cambia idea solo perch trova quello di un altro a un prezzo scontato.

Del resto, riteniamo che la vasta produzione dei piccoli editori non necessiti di promozioni scontiste per acquisire visibilit  all’interno delle nostre librerie, mentre è il posizionamento che ogni libraio dedica al loro catalogo a determinarne il successo.

All’elaborazione della proposta Levi, l’Ali e l’AIE, le associazioni che rappresentano la stragrande maggioranza delle librerie e degli editori italiani, hanno lavorato insieme e in totale accordo per trovare il punto di equilibrio tra le diverse istanze sostenute dagli editori, siano essi piccoli o grandi, dai librai, indipendenti e di catena e dalla GDO, per giungere alla fine delle diseguaglianze, soprattutto per le vendite promozionali, in un ambito attualmente caratterizzato da una totale deregulation.

In conclusione, riteniamo il ddl Levi il risultato della migliore sintesi tra le parti interessate per la realizzazione di una normativa efficace a sostegno dell’importante e prezioso lavoro di tutti gli operatori del settore, a favore dei consumatori e della promozione della lettura e della cultura, in un paese che mostra ancora preoccupanti squilibri nella diffusione capillare del libro, in linea con le politiche a favore del libro attuate nel resto d’Europa.

Siamo convinti che laddove il ddl Levi non dovesse trovare il consenso di codesta VII commissione, la decisione porrebbe le librerie indipendenti nel serio rischio di non poter proseguire la loro attivit  di altissima valenza sociale e culturale.

Nelle foto,            6         il modulo d’adesione e le tabelle con i dati

Guarda il video con Paolo Pisanti
www.youtube.com/watch?v=eY5ckSg03-I

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