Il vino, compagno di pasti ed eventi conviviali, in Italia ha una sua tradizione ben radicata, fatta di sapienza tecnica, passione e amore per la qualità. La degustazione di un vino è un’esperienza completa che prende molti sensi: odori, sapori, gusto.
“Il respiro del vino” è il titolo del libro che sarà presentato venerdì 2 dicembre alle ore 18.00, al Centro Congressi dell’Università Federico II di via Partenope 36, Napoli.
Il testo, edizione Mondadori, è opera di Luigi Moio, che in ben 540 pagine ci introduce in un viaggio affascinante alla scoperta di tutto quanto riguarda la sfera invisibile del vino. Parliamo dell’origine del suo profumo, di come è organizzato, della distinzione tra vini solisti e orchestrali, dello sviluppo del profumo negli anni.
Con il supporto d’illustrazioni originali e ricche di dettagli, racconta la sua lunga esperienza di appassionato studioso degli odori del vino, riportando aneddoti curiosi ma sempre con un approccio di tipo scientifico. Il Respiro del vino è il risultato di vent’anni di studi e ricerche intorno all’intimità olfattiva del vino.

respiro del vino | ilmondodisuk.com
La copertina del libro


Ne parleranno con l’autore Guido Trombetti, già rettore della Federico II, Arturo De Vivo Prorettore della Federico II e i giornalisti Antonio Corbo e Luciano Pignataro, con l’introduzione di Matteo Lorito, direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II e Sandra Furlan della Mondadori. Interviene anche Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università di Napoli Federico II.
«Studiare il profumo del vino – spiega Luigi Moio – è la mia grande passione. Nel lungo periodo che ho dedicato alla ricerca, mi sono accorto che, quando iniziavo a parlare del profumo del vino alle platee di tecnici o di studenti, l’attenzione era sempre straordinaria. L’aspetto olfattivo del vino è stato quello più interessante per il pubblico. Se per esempio mi dilungavo nella spiegazione di quali e quante molecole producono determinati odori, nonostante la complessità dell’argomento, tutti gli astanti restavano a dir poco incantati, perché era come se stessi svelando loro un fantastico trucco di magia. Vi parlerò del vino, di quel profumo coinvolgente, di quel suo respiro trattenuto, al quale è impossibile opporre resistenza».
Luigi Moio è professore ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II. Da più di vent’anni si occupa degli aspetti sensoriali, biochimici e tecnologici dell’aroma del vino. È autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Esperto scientifico per il ministero delle Politiche agricole, dal 2015 è presidente della commissione di enologia dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV) con sede a Parigi. È accademico dei Georgofili e dell’Accademia italiana della vite e del vino.

 

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