Pozzuoli e Napoli palcoscenici naturali per esposizioni d’arte. L’artista partenopeo Emilio Rizzo ha dato il via alla “maratona” d’arte per l’intero mese di febbraio.

Il Kestè D’Inner (C.so Umberto I, 57 Nuovo Lungomare Pertini, Pozzuoli) dal 4 Febbraio, a cura di Fabrizio Caliendo, propone Kernissage ciclo d’incontri con l’arte che si terranno presso le due strutture del Kestè di Napoli e Pozzuoli.

Il progetto Kernissage rappresenta una sfida fra dialogo e creativit . Un lavoro avviato dieci anni or sono, che ha originato una proposta coerente col mondo dell’arte, attraverso una visione più sincera, quotidiana, realistica degli artisti e del loro lavoro. Uno sguardo aperto, oltre i confini della citt , una ventata dal gusto europeo, innovativo, che possa suggerire’ artisti creativi, emergenti e non.

Kernissage è un pop space, una galleria operosa di fruizione ed immagine, che da quest’anno si avvale della preziosa collaborazione dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, con l’obiettivo di proporre giovani talentuosi, non avvezzi alle esposizioni.

“Noi di Klab (Kestè Laboratories) spiega il direttore artistico Fabrizio Caliendo – organizzeremo presto una fiera, che, ciclicamente, permetter  agli artisti di questa grossa officina’ di poter mettere in vendita i propri lavori. Sar  un’asta all’aperto, accompagnata da ottima musica e stuzzicanti drinks, per coinvolgere un pubblico più vasto”.

Il primo appuntamento di Kernissage, con i lavori di Emilio Rizzo, dieci pezzi’ ammiccanti, in tecnica mista smalto, pastello e olio su tela. La vita nella sua quotidianit  cittadina. Napoli spogliata dei suoi veli, non aggressiva ma brutale affascina ancor più l’ironia presente in chiara luce, è la chiave di lettura nelle opere del giovane artista.

Mercoledi 11 febbraio il Kestè Napoli ospiter  “Il diavolo e l’acqua santa” la mostra di Filli Filosa, a cura dell’associazione Zart. Il diavolo e l’acquasanta come il corpo e lo spirito a cospetto di chi li osserva. Due facce della stessa medaglia, tracce che inducono la nostra curiosit  a scoprire cosa si cela dietro la maschera. Una maschera talora reale, materiale, talora effimera, volatile. Metafore legate all’essenza dell’uomo, della vita fisica e spirituale. E’ il naturale contro l’immateriale che vanno a braccetto o ingaggiano una lotta.

Mercoled 18 febbraio sar  la volta della mostra di Raffaele De Simone al Kestè D’Inner (Pozzuoli), a cura dell’associazione Ingranaggio. Ironia, e sensualit , la donna nella sua essenza più leggera, distratta dalla voglia di farsi vedere.

Curiosando tra forme e contorni di nudi sottili, tra le linee di ogni minima espressione. Fefè espone una fetta del proprio passato. Foto originali degli anni ’70, sincere, quasi “giulive”. Una mostra di nudi vintage in bianco e nero sottile, sgranato, come fossero vecchi ritagli di quotidiani, riviste in disuso.

Ultima inaugurazione del mese di Febbraio è fissata per Mercoled 25, al Kestè Napoli è per la mostra di Sandro Maddalena, un’esposizione curata da Mario Laporta, con il patrocinio dell’Accademia Delle Belle Arti di Napoli.

Giovanissimo, un fiume in piena di emozioni, Maddalena trasferisce in foto un’idea nuova di rappresentare le immagini assimilate, in modo cauto e sommesso. Usi e costumi dal profondo senso mistico. Le processioni come elemento collante di relazione dell’uomo, attraverso la memoria, la scansione dei momenti più rappresentativi.

In alto (foto di Maria Volpe Prignano), l’insegna del Keste. In basso, da sinistra, "Il diavolo e l’acqua santa" di Filli Filosa e "Incappucciati" di Sandro Maddalena

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