Ponte è il legame fisico tra uno spazio ed il seguente, metaforica unione tra pensieri e culture eterogenee, sintesi perfetta di funzione, struttura e forma. I Ponti di Pagliara è il nome del progetto presentato al Palazzo delle Arti di Napoli dall’architetto e docente Nicola Pagliara, peraltro gi  illustrato nell’ambito del IX Convegno Nazionale su "Identit  dell’architettura italiana", organizzato nel dicembre scorso dalla Facolt  di Firenze.
Hanno partecipato all’iniziativa, promossa da Incontri Napoletani, insieme all’autore, tre suoi ex allievi i prof. arch. Benedetto Gravagnuolo, Sandro Raffone e Sandro Greco, coordinati dalla storica dell’arte Mimma Sardella che ha introdotto il progetto soffermandosi sulla quantit  di simboli alchemici ruotanti intorno al numero 8, il numero dei ponti progettati.
difficile per un architetto stabilire una linea di giuntura tra la creativit  progettuale che da forma all’idea ed il pensiero razionale che attraverso i numeri concretizza l’istintivit  delle forme in una struttura possibile.
” Nel nostro tempo in cui la forma pura pare dominare sui contenuti in tutti i campi della cultura, un ritorno alla necessit  di essere mi è parso indispensabile". Gli otto ponti di Pagliara, ognuno con un nome che ne garantisce identit  e specificit , sono accomunati da alcune scelte costruttive basandosi sull’esperienza di grandi strutturisti come Otto Wagner, Pagliara ha ideato dei ponti pedonali sospesi, passerelle di 80m x 8m delle quali ha studiato il comportamento statico, articolando otto modelli basati sull’uso esclusivo di nozioni estetiche e strutturali. “Il ponte, nella tradizione più antica, è lo strumento attraverso il quale non solo si traghettano da un luogo all’altro uomini e cose, ma soprattutto si sceglie di abbandonare un posto per esplorare altri mondi attraverso i quali si potr  cercare di svelare l’ignoto”. Dal primo ponte pensato come passerella ideale di congiunzione tra i due edifici del Centro Direzionale napoletano da lui progettati, ad Atreo, Sella, Ouverture, Game, il cui nome sottolinea l’evidente arguzia delle sue linee costruttive, Picaba come omaggio alle sue “macchine divertenti”, a Bisettrice le cui linee partono da un lato per confluire nell’altro, fino al gigante di ferro, Golia.
Alla domanda in sala sul perch del numero otto, al di l  di tutti i suoi possibili aggettivi simbolici, Pagliara risponde simpaticamente “ho provato e riprovato a disegnare il nono ponte ma alla fine ho capito che la mia mente non può concepirne più di otto. Allora la simbologia ha preso il sopravvento sulla mia penna”!Nelle foto, Pagliara e i suoi ponti

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