Nel complesso monumentale di San Severo al Pendino in via Duomo (Napoli) la mostra La Commedia nell’arte/ L’omaggio a Dante di Vanni Rinaldi, fino al 14 novembre 2012. Pubblichiamo di seguito l’intervento di Filippetti nella brochure della mostra.

“La Commedia nell’Arte” è un vero e proprio omaggio che il maestro ha dedicato all’opera del grande poeta. La “Commedia”, come si sa, è oggetto in epoca recente di approfondimenti “scenici” e “teatrali” fino a ieri misconosciuti e rivela ogni volta uno spessore di inaudito vigore. Di volta in volta ci il poema dantesco diventa recital o performance, opera lirica ed altro ancora in un coacervo di alternative e proposte che appaiono alla fine tutte legittime e significative. E’ noto infatti i il successo che vanno riscontrando in tutta Italia (ed ora anche all’estero) le “letture” di Roberto Benigni od anche il favore con cui è accolta l’opera rock di Gianna Nannini ispirata al famoso canovaccio dantesco della Pia dei Tolomei. E la stessa “Commedia” nel suo insieme si appresta a diventare musical di respiro internazionale.
Per quanto riguarda più specificatamente l’arte figurativa, nel corso dei secoli non sono stati certo pochi gli autori, anche di grande talento,che hanno tradotto in opera pittorica il grande affresco dantesco e l’hanno fatto a seconda dei casi con intenti realistici o visionari, laici o cristiani ma sempre con una passione che poi è alla base del fascino che emana appunto dalla “Commedia”. Solo per citare qualche nome, a Dante si sono avvicinati nel corso dei secoli grandissimi nomi dell’arte figurativa, da Botticelli a Salvador Dal, da Piero della Francesca a Chagall.
La realizzazione di Vanni Rinaldi, che da tempo va commentando le opere dell’arte poetica e letteraria, si inserisce a buon titolo in questo illustre contesto.
Solo che come nessuno dei suoi predecessori aveva mai tentato di fare, Rinaldi ha inteso affrontare il mondo dantesco nella sua complessit  e interezza interpretando a suo modo le tre cantiche ed i cento canti del poema nell’arco di un lavoro decennale. Questo vuol dire che la determinazione dell’artista a farsi interprete (non illustratore tanto per precisare, come ebbe a fare Gustavo Dorè) dell’universo dantesco è diventata essa stessa una componente stabile del suo modo di elaborare e comporre l’opera pittorica, nel senso che la sua sensibilit  visionaria, che passa attraverso echi surrealistici o suggestioni informali ed ancora spazia dalla “Nouvelle Figuration” al cosiddetto realismo esistenziale,finisce per coincidere in questo lungo arco di tempo con la cifra stessa, più riconoscibile ed apprezzabile, del suo personalissimo e inconfondibile stile.
Anche per questo la mostra è itinerante e toccher  nel tempo altre sedi, oltre quelle nelle quali è gi  stata ospitata compiendo un vero e proprio tour internazionale, assecondata in questo, da importanti istituzioni come la Societ  Dante Alighieri, l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, l’Unione Nazionale Scrittori e Artisti, e poi universit , centri di cultura internazionali, ecc.
A integrazione del lavoro, si svolgeranno anche seminari di studi e convegni ad hoc e letture tendenti a riaffermare i profondi e fruttuosi legami esistentitra il grande poeta fiorentino e le altre espressioni della creativit . Ma più ancora, è forse il caso di sottolineare come la qualit  straordinaria e l’impegno culturale dell’artista Rinaldi, ponendo l’accento sulla eccezionale attualit  dell’opera dantescaci inviti a riflettere, oggi più che mai, su temi e concetti che proprio perchè espressione inimitabile dell’arte e della poesia di tutti i tempi, ci coinvolgono in una appassionato ripensamento dei valori della nostra vita e del tempo in cui viviamo.

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