Qui sopra, la copertina del libro. In alto, lo scatto di Giancarlo Pesce “Il tempo sospeso”

Settanta racconti brevi che attraversano tutto il ‘900, settanta storie gradevoli, settanta tra privato e pubblico, settanta tra passione politica e battaglie alternative, settanta tra vittorie (poche) e sconfitte (tante).
Francesco Ruotolo sente l’esigenza di tirare la linea della sua vita, lo fa con un libro lineare nella esposizione, regolare nella tempistica, ma mai omologato nei suoi contenuti principali 70 racconti fa ( Prefazione di Ermanno Corsi – Il Quaderno Edizioni, pagg. 244 – Euro 15).
La scelta di vestire d’inchiostro la propria vita, ovvero renderla pubblica, sottoporla a critica, misurarsi con chi ne avrà contezza, è tipica del personaggio. Sempre dalla stessa parte, mai scelte di comodo ma di “campo”, sempre culturali e mai di moda, costante nella interpretazione della memoria e degli accadimenti che lo hanno accompagnato. E anche quando poteva semplificare per procurarsi un vantaggio ha preferito la strategia, l’orizzonte, la larghezza, non la vittoria facile.
Questo gli avrebbe potuto consentire di ispirare “simpatia” perché non vincente, ma lui non ha mai adottato questo schema, si è ricoperto di ideali, a costo di risultare anche “antipatico”, o meglio, è andato contro il pensiero corrente, contro la massa indistinta che correva nella direzione ostinatamente opposta e contraria, per linearità di pensiero, per convinzione di azione.
Questo libro lascia intravedere un Francesco Ruotolo anche privato, quello degli affetti, della famiglia, si racconta sin dai suoi primi passi e ci fa capire come si è strutturato il suo percorso di vita. A tratti, paradossalmente, abbastanza inedito.
Un comunista, altermondialista, un alternativo praticante, che si scopre (e non ne fa mistero) anche dal passato fascista (simpatizzante). “Incredibile, ma vero” come egli stesso esordisce nel racconto.
Ecco l’originalità e l’onestà intellettuale dell’autore, una persona per una vita cresciuta sempre a sinistra che ritiene doveroso “dichiarare” la sua curiosità (sia pure per un brevissimo tempo) per il “campo avverso”, senza filtri.
Come pure sorprende, per esempio, il voto alla Madonna di Pompei affinché questa divinità lo facesse superare le ultime ostiche interrogazioni per il completamento degli studi classici. Non si direbbe per un uomo cresciuto a pane e manifesti con la falce e il martello, in luoghi come la “sezione” o la “casa del popolo”, un cristiano scomunicato probabilmente.
Ma poi si “libera” e dichiara la sua militanza, i suoi punti di riferimento politici e culturali, le sue battaglie. Lo fa innanzitutto interpretando Vera Lombardi una “docente, amica e compagna” di battaglie civili, sociali e politiche. Pagine di grande intensità umana e comportamentale, una maestra di vita.
Scolpiti nella mente restano i ricordi di Iolanda Palladino e Claudio Miccoli. Due momenti tragici accomunati da un’unica mano assassina, quella fascista. Due vittime nonviolente ammazzate da mani violente.
La casa (Museo) di Totò, il ricordo della partigiana Cerasuolo, l’analisi sociale del Rione Sanità, ma anche le Vele di Scampia, si alternano ai ricordi politici, ai trascorsi di Francesco Ruotolo, a una minuziosa analisi degli avvenimenti delle “Quattro Giornate di Napoli”. Una vita per quegli ideali, una vita per quel pezzo di centro storico di Napoli visitato dal mondo, nonostante esprima mille difficoltà.
Malgrado il consumo delle delusioni, il peso delle resistenze pubbliche a praticare un altro mondo possibile e la non più attrattiva militanza politica, l’autore non è mai pago di raccontare e raccontarsi, senza mai mettere il punto agli argomenti. Segno di una personalità testarda, insistente, che talvolta viene strattonata ma non si arrende. E non perché sia un eroe, ma semplicemente perché crede in quel che fa.
L’autore di 70 racconti fa mentre scrivo risulta essere positivo al Covid – 19, già da qualche settimana per questo riportare alla luce proprio adesso ciò che pensa è per me ancor più sentito e importante. Sono certo che Francesco supererà anche questa maledetta avversità, così come ne ha passate  tante.
E poi, di sicuro, questa esperienza la saprà raccontare nei minimi particolari, e sarà la prima di altre 70 storie.
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